E’ stata ricordata questa mattina a Ribera nella sala dei convegni del Municipio in occasione della presentazione del libro di Guido Lorenzetti “Siciliani testimoni di libertà”, la vicenda umana che ha vissuto nei lager nazisti il bidello riberese Calogero Sparacino.
Nel corso dell’incontro promosso dall’ANPI e dall’ANED, moderato dal giornalista Enzo Minio, sono intervenuti la professoressa Giovanna Quartararo, l’onorevole Angelo Lauricella e l’avvocato Caterina Sparacino, nipote del deportato Calogero Sparacino, nato il 13 febbraio 1920 a Ribera, dove è deceduto nel gennaio 2006, e che ha vissuto la drammatica esperienza di uomini e donne di tutte le età, anziani e anziane, bambini e bambine innocenti mandati a morire nei campi di concentramento nazisti.
Sparacino è stato internato per due lunghissimi anni nel campo di Dora-Mittelbau e questa sua drammatica esperienza è stata raccontata nel libro “Diario di prigionia”, edito nel 1984 dall’editore La Pietra di Milano, e presentato a Ribera con la presenza di Ada Buffulini, presidente dell’Associazione Nazionale Ex Deportati politici nei campi nazisti e di alcuni siciliani che avevano vissuto esperienze similari e che si sono incontrati per l’occasione presso la Biblioteca comunale “Antonio Gramsci” di Ribera. Nel suo “Diario” Sparacino ha fissato per sempre le circostanze e le immagini che lo hanno accompagnato durante l’intero periodo di sopravvivenza da deportato in una terra ostile, gelida e totalmente straniera.
Mentre il libro di Lorenzetti, presentato oggi, propone le esperienze drammatiche vissute, oltre che da Sparacino, anche da Liborio Libero Baldanza palermitano, Umberto Consiglio siracusano, Nunzio Di Franco di Linguaglossa, Maria Di Gesù palermitana, Antonio Galiano favarese, Calogero Marrone favarese, Paolo Liggeri, sacerdote di Augusta, Maria Montuoro palermitana, Calogero Palumbo di Serradifalco, Otto Rosenberg nato a Colonia, Carmelo Salanitro di Adrano.
Ha chiuso i lavori di oggi l’autore del libro Giulio Lorenzetti, il quale ha tra l’altro sottolineato la necessità di tenere sempre viva la memoria sulle atrocità commesse dai nazifascisti e di vigilare sui rischi di nuovi attacchi alla democrazia, alla libertà e ai valori della costituzione italiana nata dalla Resistenza al regime fascista.
Nel corso dell’incontro, e’ stato proposto di intitolare due vie di Ribera a Calogero Sparacino e a Valentino Ceroni, partigiano e che ha vissuto a Ribera dove è stato segretario della sezione del Partito Comunista