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Comune di Sciacca

Ribera, Costa si dimette da presidente: “Ho deciso io, farò il consigliere”

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Annuncia di aver rassegnato le dimissioni da presidente del consiglio comunale di Ribera Vincenzo Costa. Il nome del veterinario era comparso nelle intercettazioni dell’inchiesta del Gico che ha portato, due settimane fa, all’indagine su 22 persone e 7 misure cautelari. Costa, qualche giorno fa, aveva fatto sapere di stare valutando la sua posizione. Oggi annuncia di lasciare lo scranno della presidenza, ma non quella di consigliere comunale. Costa lo fa non mancando di rispondere alla nota stampa dei 12 consiglieri che lo sollecitavano a fare un passo indietro unendosi alla richiesta del primo cittadino Matteo Ruvolo.

“Da notizie di stampa – scrive Costa – ho appreso che alcuni Consiglieri Comunali di Ribera avrebbero diffuso un comunicato con il quale sarebbero state chieste le mie dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio. Seppur stupito dal fatto che tale richiesta non è stata indirizzata – come, invece, avrebbe dovuto – alla Presidenza del Consiglio Comunale ma soltanto inviata alla stampa, con la presente comunico di aver rassegnato le dimissioni da Presidente del Consiglio Comunale di Ribera ma, certamente, non a seguito di tale improvvida sortita. Alle dimissioni mi sono determinato poiché, dopo aver letto la nota a firma di 12 consiglieri Comunali (molti dei quali, privatamente, mi avevano espresso ben altre considerazioni rispetto alla posizione assunta, poi, pubblicamente), ritengo IO di non poter continuare a rappresentare anche chi assume le sembianze di Giano bifronte. Leggere, in quel comunicato, l’utilizzo di alcuni aggettivi, evidentemente utilizzati inconsciamente, lascia basiti. Così come paradossale appare il riferimento ad “eventuali profili di responsabilità penale, che possono non sussistere” ma che, invece e chissà perché, si trasforma (per mera convenienza politica) in una anticipazione di giudizio di colpevolezza contrario ai principi basilari della nostra Costituzione. Anticipazione di giudizio (di colpevolezza) a carico di chi non ha ricevuto alcuna informazione di garanzia”.

Costa si rivolge ancora ai colleghi: “Così come “consapevolezza e senso delle istituzioni” i consiglieri – aggiunge – avrebbero potuto dimostrare in altre circostanze che, invece, hanno visto esporsi pubblicamente soltanto me (sul dilagante consumo di stupefacenti in città, sui proiettili lasciati nei pressi degli Uffici Giudiziari di Sciacca, sulle intimidazioni ad Amministratori di Comuni vicini, ecc). Sul loro (sollecitando le dimissioni) volermi “evitare che un giudizio negativo investa la () complessiva esperienza politica amministrativa”, desidero tranquillizzarli: centinaia sono state le attestazioni di stima, fiducia, apprezzamento incondizionato ed incoraggiamento a proseguire l’attività politica da parte di comuni cittadini. Attività politica che, pertanto, continuerò a svolgere da indipendente rivestendo il ruolo, che IO reputo sacro, di Consigliere Comunale nell’esclusivo interesse della Comunità e secondo il mandato elettorale ricevuto”.

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