Tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, ma hanno reso dichiarazioni spontanee e uno si è sottoposto all’interrogatorio di garanzia. Tutti avrebbero ammesso episodi di spaccio, sostenendo di averlo fatto per procurarsi da vivere perché il Covid impediva loro di lavorare nelle campagne.
E’ andata così nella prima tornata di interrogatori di garanzia a carico di 4 dei 7 indagati nell’operazione antidroga “Drive In” a Ribera sottoposti a custodia cautelare in carcere.
Il gip del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, ha confermato per loro la custodia in carcere.
L’interrogatorio viene effettuato con collegamento su piattaforma online. Nell’ordinanza si contestano, complessivamente, 170 episodi di spaccio di cocaina, marijuana e hashish a Ribera da marzo ad aprile del 2021 nel quartiere di via Tevere. Sono 12 gli indagati, tutti tunisini, 4 non ancora rintracciati e per i quali è stata disposta pure la custodia in carcere e uno con divieto di dimora a Ribera. Oggi altri tre interrogatori. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della Tenenza di Ribera.
Cinque indagati sono difesi dall’avvocato Giuseppe Tramuta e due dagli avvocati Giovanni Forte e Domenico Polizzi.