Politica

Il dopo-Alfano e il futuro di Marinello. I suoi luogotenenti saccensi, sempre più attratti dal ritorno di Berlusconi, pronti al “rompete le righe”. Di Paola già in fuga

Da settimane il gruppo politico di Giuseppe Marinello è in spasmodica attesa di un segnale. Trascorreranno tutti il Natale, dopodiché pretenderanno una risposta sulla nuova futura collocazione politica di quella che “fu” Alternativa Popolare. Altrimenti il rischio assai concreto è il “rompete le righe”. Ovvero: ciascuno si riposizionerà a suo piacimento. Con un occhio privilegiato (che lo diciamo a fare?) al centrodestra. Il ritorno di Silvio Berlusconi nel campo della contesa ha risvegliato vecchie passioni, più o meno sopite. Ma da quando Angelino Alfano ha fatto sapere che non si ricandiderà, il senatore Marinello si è trincerato dietro un assordante silenzio. Eccezion fatta, s’intende, per le iniziative che riguardano il residuo dell’attività parlamentare, con particolare riferimento a quella di presidente della commissione Ambiente del Senato. È di tutta evidenza che il parlamentare saccense stia cercando di trovare un nuovo “accasamento” che produca i suoi frutti. Traduzione: un “collegio sicuro”. Non necessariamente in Sicilia, s’intende. Il punto è che oggigiorno è difficile che qualcuno possa fornire quelle che un tempo si chiamavano “garanzie”. E allora? Che fare? Rinfoltire il gruppo di Maurizio Lupi? Ovvero restare accanto ad Alfano? Il quale, ancorché non ricandidato (ma andranno davvero così le cose?) non intende ancora abbandonare il campo del centrosinistra, accanto a Matteo Renzi e, soprattutto oggi, a Paolo Gentiloni? Marinello è in difficoltà. A Sciacca c’è Fabrizio Di Paola che scalpita. L’ex sindaco sembra ormai aver preso la strada autonoma, probabilmente stanco di fare il portatore d’acqua. L’orientamento è quello di tornare nell’Udc. L’ambasciatrice dell’operazione ha un nome di tutto rispetto: Margherita La Rocca Ruvolo. Tra i consiglieri comunali dell’area Marinello ce ne sarebbero diversi pronti a seguirlo. Ma in questo gruppo c’è anche un personaggio di spicco come Calogero Bono, un fedelissimo di Marinello. Anche lui, però, ha diritto ad una nuova prospettiva. E Marinello è in Parlamento (tra Camera e Senato) ormai dal lontano 2001. Forse diciassette anni sono già più che abbastanza. Ma la partita, forse, è appena all’inizio.

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