Si conclude tra 48 ore una delle campagne elettorali più indecifrabili da quando è stata introdotta la legge sull’elezione diretta dei sindaci. È una città, quella di Sciacca, che attende con trepidazione di conoscere l’esito di una consultazione che continua ad apparire assolutamente incerta. È questa la ragione per la quale tutti i candidati a sindaco continuano intensamente a battere a tappeto strade e quartieri per cercare di convincere uno ad uno gli incerti. E i saccensi ascoltano attenti. Anzi, preferiscono ascoltare piuttosto che parlare. E non esitano a fare (e a chiedere) pronostici. Come se cercassero, quasi nell’aria, l’orientamento prevalente, e poi decidere di conseguenza. Gli aspiranti alla carica di primo cittadino hanno colto questo aspetto. Potrebbe, dunque, essere una notte lunga, molto lunga quella che dunque ci aspetta, a partire da domenica sera dalle 23 in poi. Col dubbio, peraltro, che possano verificarsi errori nell’espressione del voto, che con la nuova legge torna a sperimentare il cosiddetto effetto trascinamento, dopo il voto confermativo previsto alle precedenti elezioni. Chi vota per un candidato al Consiglio e basta estende il suo consenso automaticamente al candidato a sindaco collegato. A meno che non si segni il nome di un candidato a sindaco di un’altra coalizione. Ma è difficile fare calcoli. E mentre non mancano i banchetti elettorali organizzati dai vari candidati al Consiglio comunale, ai quali puntualmente si presentano in tanti, si attende un tour de force assurdo per i componenti dei seggi elettorali, che saranno costretti ad insediarsi solo domenica mattina alle 6. Operazioni di voto previste tra le 7 e le 23. Subito dopo inizierà lo spoglio. Insomma: presidenti, segretari e scrutatori potrebbero accumulare 24 ore di lavoro non stop. La domanda sorge spontanea: che bisogno c’era?
Campagna elettorale agli sgoccioli, pronostico impossibile. E sarà durissimo il lavoro per i componenti dei seggi
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