Non desta alcuna sorpresa che un imprenditore importante come Antonio Mangia possa chiedere ai suoi dipendenti di appoggiare espressamente uno dei candidati in corsa. È sorprendente, tuttavia, che decida di farlo nero su bianco, per lettera, con tanto di firma in calce. Normalmente certi messaggi seguono rotte specifiche, più o meno sottotraccia. Ma Antonio Mangia, il capo di Aeroviaggi, non è un tipo che ama molto le tradizioni. E così ha scritto ai suoi collaboratori, significando loro l’ottima impressione avuta al termine di un colloquio da lui avuto con Francesca Valenti, e caldeggiando così il sostegno della lista civica dell’aspirante sindaco del centrosinistra, nell’interesse di Sciacca e nel comune interesse di Sciaccamare. Antonio Mangia fa dunque sapere ai suoi sottoposti di essersi impegnato ad intervenire per le Terme, chiarendo al tempo stesso, nella lettera ai lavoratori, che nell’incontro con la Valenti si è parlato anche delle iniziative per migliorare le vie d’accesso agli alberghi della ex Sitas. Un tema, quest’ultimo, sul quale Mangia conduce da anni una battaglia contro i mulini a vento, non riuscendo a rassegnarsi. Un tema oggetto recentemente di grandi polemiche e di critiche specifiche alle amministrazioni, non ultima quella guidata a Fabrizio Di Paola. Ma che valore può avere, politicamente, l’endorsement di Antonio Mangia a favore di Francesca Valenti? Difficile da capire, ma è evidente che la coalizione di centrosinistra cercherà di impostare il tema dello sviluppo turistico basandosi proprio su questa sponsorizzazione di lusso. Certamente, però, non può non considerarsi un fatto di secondo piano la tensione che si è accumulata tra il presidente Mangia e il Comune di Sciacca in ordine al debito di 4,2 milioni di euro, riguardante la questione dell’approvvigionamento idrico degli alberghi. C’è una sentenza del Tribunale di Sciacca che, però, è stata impugnata da Aeroviaggi. Ma non è finita qui. Aeroviaggi deve al Comune ulteriori due milioni di euro scaturiti dalla rottamazione delle cartelle e dagli accertamenti della tassa sui rifiuti di tre anni (2014, 2015 e 2016). Anche sugli impegni tributari col comune, e non solo sull’imposta di soggiorno, da lui fortemente criticata, Antonio Mangia è sempre stato particolarmente critico, lamentando, in buona sostanza, un trattamento ricevuto che, a suo dire, non sarebbe stato consono ai tanti posti di lavoro e alla crescita economica da lui garantiti. Insomma: Mangia il dente un po’ avvelenato con Di Paola (e, dunque, col centrodestra) ce l’ha. E ce l’ha anche con chi c’era prima di Di Paola. Il suo appello al voto a favore di Francesca Valenti potrebbe sembrare, dunque, una sorta di rivalsa. E il tema, sicuramente, diventerà argomento di campagna elettorale.
Il clamoroso endorsement di Mangia a F.Valenti in una lettera ai collaboratori: “Votate per lei, nel nostro interesse”
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