Quanto durerà la giunta Valenti bis? È questa la domanda più ricorrente nelle ore di tensione politica che si stanno rincorrendo dopo l’ufficializzazione dei nomi che compongono la nuova amministrazione. Ieri l’associazione Mizzica ha svelato quelle che, secondo il proprio punto di vista, sarebbero i retroscena e i reali obiettivi dell’azzeramento dell’amministrazione.
E così, in un clima surreale, quello nel quale i nemici di ieri diventano gli amici da consolare (Mizzica che difende Bellanca, Mandracchia e Settecasi dalle “grinfie” di Cusumano, Leonte e Catanzaro) si spera che qualcuno si preoccupi anche della città, tenuto conto della situazione che c’è, non certo di quella che si vorrebbe. C’è da scommettere che martedì pomeriggio il centrodestra utilizzerà toni altrettanto duri nei confronti della maggioranza di centrosinistra, mentre va riconosciuto ai grillini di non avere atteso l’azzeramento per svoltare nel rapporto con Francesca Valenti.
Il punto è semplice: il rapporto tra la città e la sua amministrazione comunale oggi appare oggettivamente compromesso. È normale, nel gioco politico, che l’opposizione cavalchi questa situazione cercando di trarne un vantaggio in termini di consensi. Certo è, però, che questo centrosinistra, ancora una volta, ha dimostrato di preoccuparsi troppo degli equilibri interni e troppo poco dei problemi della città. Che amministrare non fosse facile lo si sapeva. Ma uno sforzo in più per cercare di privilegiare il rapporto col cittadino bisognava pur farlo.
Si sa, un sindaco o un amministratore non sa cosa fare prima. È anche vero, però, che il cittadino va ascoltato e non “rimproverato” solo perché segnala un’inefficienza o invoca la soluzione di un problema. Se col cittadino si parla il cittadino capisce. Se invece non si accettano le critiche il cittadino (legittimamente) ci volta le spalle. Riusciranno i nostri (nuovi) eroi a cambiare questo andazzo? Cosa è cambiato con questa sostituzione di assessori? La sensazione è che non sia cambiato nulla. A Francesca Valenti l’arduo compito di dimostrare il contrario.