Politica

Giunta Termine, Mannino “ammutinato” e in bilico anche la Sinagra

Continua a regnare il caos nella giunta Termine nonostante il sindaco nell’ultima seduta della scorsa settimana del consiglio comunale abbia smentito, categoricamente, qualsiasi voce di fibrillazioni in atto. Semplice “gossip” politico ha etichettato Termine.

Sta di fatto che la sostituzione di Antonino Certa, l’assessore del Pd che si è dimesso per motivi lavorativi, che il sindaco si era affrettato a rassicurare sarebbe avvenuta in tempi brevi, resta al palo. Senza contare il tempo che Certa e’ rimasto fuori regione come assessore “da remoto”. Insomma, sette mesi che le deleghe di Certa sono senza guida.

Ma non è l’unico problema quello di sostituire l’amministratore dei Dem che si è dimesso gia’ da due settimane. C’è anche l’altro fronte che sembra scottare anche di più: ovvero “l’ammutinamento” dell’assessore Salvatore Mannino che da giorni non partecipa più attivamente ai lavori di giunta. Le ultime notizie sul suo conto riguardavano la comunicazione ufficiosa da parte del primo cittadino al componente indicato come espressione pura del civismo a farsi da parte a metà del mandato. Un fatto che avrebbe portato l’amministratore a latitare e centellinare le sue presenze in Comune. E così anche quella che sembrava una sostituzione gia’ scritta, tra Mannino e il consigliere Alessandro Curreri, sembra, invece, essersi impantanata.

Il consigliere Curreri, che era in città fino a lunedì, e’ tornato in quel di Pisa dove lavora mentre l’assessore alla Cultura resta, invece, in attesa che il sindaco comunichi ufficialmente il congedo. Il tavolo per la sostituzione non si e’ mai avviato e non sono state scelte le deleghe da assegnare a Curreri. Non c’è certezza. Tra l’altro, delle dimissioni di Curreri da consigliere comunale.

Infine, a complicare il quadro si apre un altro fronte quello delle richieste del Pd che metterebbero ko la componente Mizzica nell’esecutivo Termine con la richiesta di sostituzione anche dell’assessore Agnese Sinagra. Termine, insomma, rimasto con un solo consigliere comunale non potrebbe reggere la portata di ben quattro assessori e il Pd reclamerebbe una sorta di bilanciamento con l’assegnazione ai Dem di un terzo assessore. E l’onorevole Michele Catanzaro era stato chiaro nelle sue ultime dichiarazioni pubbliche al riguardo parlando della necessità di un “tagliando” della giunta Termine. Cosa che avrebbe ribadito con forza anche nell’ultimo riservatissimo incontro faccia a faccia con il primo cittadino al quale adesso toccherà decidere il da farsi.

Intanto, stasera si torna in aula senza punti tecnici importanti all’ordine del giorno e senza la diretta televisiva: si voteranno le sostituzioni nelle commissioni consilia

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