Si aspetta il dato più importante in termini numerici dell’intera provincia e perfino più di altre realtà siciliane dalla campagna tesseramento del Partito Democratico. Si parla gia’ dell’ordine di oltre 600 iscritti nel circolo dei Dem di Sciacca. All’ultimo conteggio avvenuto in occasione del Congresso nazionale gli iscritti a Sciacca erano risultati più di 300. Un numero doppio su Sciacca oggi e un dato importante anche se l’ufficialità verrà fuori soltanto lunedì. Non ci sono dubbi, però che il dato complessivo sul Circolo dem e’ significativo sia perché espressione di un partito che detiene la segreteria provinciale, il deputato capogruppo all’Ars ma, soprattutto di quanto avvenuto negli ultimi giorni ovvero il transito del movimento, Mizzica, di Termine e dei suoi tre assessori espressione del movimento (Patti, Sinagra, Dimino).
Un’operazione politica quella del sindaco Fabio Termine che e’ stata salutata con parole di grande entusiasmo, almeno nei comunicati ufficiali dal fronte PD, ma che in realtà celano un clima al vetriolo da parte di quella parte di partito che si e’ ritrovata dentro il movimento giovanile del primo cittadino non essendo coinvolta e messa a conoscenza delle intenzioni celate e svolte nel più assoluto silenzio. Come in silenzio e referenziato dall’ex ministro e vice segretario del Pd, Beppe Provenzano, Termine era volato a Roma alcune settimane fa, per incontrare la segretaria Schlein e chiudere l’accordo che lo vede adesso espressione della corrente di maggioranza dei Dem.
Appena tre giorni prima di comunicare la sua adesione, il sindaco Termine durante l’incontro con la stampa a precise domande dei giornalisti sullo stato di salute di Mizzica e dei suoi rapporti con il Pd, aveva mentito clamorosamente mentre lui e i suoi erano impegnati nella corsa al tesseramento. Si racconta che perfino la vice sindaca Valeria Gulotta, non certo l’ultima arriva in giunta ed esponente di rilievo del Pd, non sia stata informata dal sindaco dell’imminente passaggio.
E poi c’è la questione Mizzica che il sindaco si ostina a dire che e’ ancora tutto in piedi ed essere un movimento attivo. Anche se addirittura il suo presidente, Salvatore Palumbo e’ tra i nominativi dei tesserati PD e il resto del direttivo del quale non si hanno notizie dalla sua elezione avvenuta meno di un anno fa, nel febbraio del 2023, al momento non ha battuto ciglio mentre da tempo, e’ stata chiusa la sede in via Giuseppe Licata.
Intanto, nell’agenda politica di Fabio Termine che si trova al momento in vacanza, urge la ridistribuzione delle deleghe e l’assegnazione a Simone Di Paola che ha giurato gia’ dieci giorni fa e che ancora non ha la piena operatività. Termine aveva detto che lo avrebbe fatto entro la fine dell’anno, ma evidentemente era impegnato su altri fronti e questa volta i democratici può darsi perdoneranno più facilmente l’ennesima bugia del sindaco ora anche compagno di partito…