Politica

Imu a Sciacca, bocciatura secca dell’opposizione con aliquote più alte

Un punto squisitamente tecnico, ma che porta tutto il suo peso politico e che segna probabilmente il cambio di passo in aula “Falcone Borsellino”.

Ieri sera l’opposizione, nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale di Sciacca, ha bocciato la delibera dell’amministrazione con la proposta delle aliquote Imu che avrebbe voluto riconfermare alle stesse percentuali dello scorso anno, al momento in città vengono applicati valori quasi al massimo e con un decreto del 2024, adesso spetta al consiglio l’approvazione.

L’opposizione, invece, aveva gia’ esplicitato l’intenzione di voler operare un taglio delle stesse fino a 2 milioni di euro applicando delle aliquote più basse e presentando un emendamento alla stessa proposta. Un indirizzo che nella stessa aula a dicembre scorso alcuni esponenti in una prima trattazione del punto, avevano motivato voler seguire per agevolare i cittadini nel pagamento dell’imposta. Mentre l’amministrazione aveva totalmente rigettato la possibilità perché il taglio metterebbe a rischio alcuni servizi e gli equilibri di bilancio.

Poi la proroga al termine fissato per fine anno aveva fatto calare il silenzio sulla questione che si era esteso, a quanto pare, secondo quanto riferito nelle dichiarazioni di intenzioni di voto di stasera di alcuni esponenti di opposizione, anche nel dialogo tra le parti.

Ieri sera a inizio seduta poi il tentativo in extremis dell’instaurazione di un dialogo per la ricerca di un accordo con la richiesta di una sospensione sollevata dal consigliere comunale Alessandro Curreri e poi rimarcata dal sindaco Fabio Termine. Sospensione ottenuta, ma tentativo non andato a buon fine.

Alla ripresa, l’opposizione e’ andata dritta al punto e dopo le dichiarazioni di voto che hanno visto a sorpresa soltanto la consigliera Carmela Santangelo votare a favore dell’amministrazione, la delibera e’ stata bocciata con il voto contrario di sedici consiglieri e sei a favore.

Con la bocciatura di ieri sera, di fatto una sorta di emendamento, si applicheranno le aliquote di base con una riduzione per quanto riguarda l’abitazione principale da 0,6% a 0,5%. Per i fabbricati rurali da 0 a 0,1%. Per i fabbricati del gruppo catastale D da 1,01% a 0,86%. Per i terreni agricoli da 0,66 a 0,76%. Le aree fabbricabili da 1,06 a 0,86%. Per gli altri fabbricati da 1,01 a 0,86%.

Intanto, però l’amministrazione ha 23 giorni, fino a fine mese, per trovare un accordo con l’opposizione, tornare in aula e modificare le aliquote base ed evitare la scure di circa due milioni di minori entrate.

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