E’ gia’ entrata la fase preparatoria e propedeutica alla prossima campagna elettorale a Sciacca. Apparentemente tutto pare essere fermo all’indecisione di Francesca Valenti che nonostante quanto annunciato nella conferenza stampa di fine anno, continua a tergiversare sul suo futuro politico, ma per molti appare acclarato che la sindaca abbia deciso di uscire di scena e che starebbe solo pianificando come e quando annunciare la sua non candidatura. Nonostante l’apparente calma, dunque, in realtà tutte le forze che saranno in campo hanno gia’ accelerato incontri e riunioni nelle ultime settimane e le prime indiscrezioni e i primi rumors su coalizioni e chi tenterà la corsa in solitaria si affacciano al chiacchiericcio politico in attesa che qualcuno avanzi concretamente il primo passo. Al momento, la partita pare essere improntata a quattro. Da un lato il laboratorio politico Mizzica che si ripresenterà con la stessa formula del 2017, ossia un progetto che conta sul fattore novità dei suoi rappresentanti e che sta continuando a costruire una corsa a Palazzo di città attorno alla figura dell’ex consigliere comunale Fabio Termine che questa volta cerchera’ di mirare all’obiettivo di amministrare. Le interlocuzioni su questo fronte vanno avanti da mesi in verità e proprio Termine sta gestendo la fase della scelta di possibili alleati con incontri con referenti politici del territorio di destra e sinistra. Tra le personalità incontrate da Termine in questi giorni, sia ex assessori, ex senatori e perfino ex sindaci. La parola d’ordine del gruppo sarebbe allargare quanto più possibile e condividere il progetto per rafforzare le truppe dei possibili candidati in lista. Termine, al momento, si presenterebbe nuovamente come l’outsider della competizione ma allo stesso tempo, il più temuto per la potenziale capacità di attrarre i voti di opinione e quell’eterna incontrollabile voglia del saccense di cambiare tutto. Spauracchio di un ipotetico ballottaggio. Allo stesso tempo, la poca esperienza amministrativa e politica di Termine e’ il tallone d’Achille su cui invece si e’ messo al lavoro il versante moderato e che sta cercando di mettere insieme liste civiche variegate che potrebbero invece trovare nel ritorno dell’ex sindaco Ignazio Messina quella figura di rilievo in grado di sovrastare e spegnere la forza che un candidato trentenne come Termine potrebbe rappresentare. In tal senso, nel lavoro di ambasceria che serve al caso di specie, sarebbe impegnato in primissima linea il gruppo “Sciacca 2022” degli ex assessori della prima giunta Valenti che riconoscerebbero nell’avvocato Messina quelle capacità per tentare un ritorno. C’è da convincere i più scettici e i meno disposti come a rinunciare ai loro simboli per fare parte della squadra come Fratelli d’Italia e chi invece deve mettere da parte i protagonismi del passato come il gruppo di “Sciacca al Centro” di Fabrizio Di Paola. Messina, al momento, incarnerebbe quel vento di antagonismo netto e ben distinto che soffia contro l’amministrazione uscente targata Pd che una volta archiviata l’esperienza Valenti deve presto decidere su quale figura convergere: una candidatura espressione di partito che vedrebbe in questo caso l’impegno di uomini al servizio dei dem come il segretario provinciale Simone Di Paola o il nuovo segretario locale Gianluca Fisco o perché no ancora l’uscente parlamentare regionale Michele Catanzaro o immolare un candidato diretta espressione di chi ha amministrato in questi anni chiamato stavolta a compiere quel salto di qualità dalla nomina alla misurazione sul campo? In quest’ultima ipotesi si profila perfino la candidatura della professoressa Gisella Mondino, il suo ingresso in amministrazione da neofita ora consolidato dal rodaggio delle politiche sociali e culturali. Cio’ che e’ certo è che il Pd avra’ la sua buona lista al consiglio comunale e, seppur scontando il pegno di essere la forza di governo uscente, punta al risultato per rientrare dal portone al secondo turno quando cartelli e apparentamenti faranno la differenza e chi disdegna alleanze adesso dimentichera’ che erano al governo nei cinque anni precedenti.
Il quadro attuale si delinea, infine, con il quarto elemento. Altro gruppo che andrebbe per forza di cose in solitaria non potendo convergere su altri fronti e portando una candidatura espressione di partito. Stiamo parlando di Forza Italia, il gruppo politico che per primo si e’ dato una mossa ancora prima delle vacanze di Natale ricostituendo i vertici con il coordinatore cittadino, l’ex sindaco Mario Turturici, e accogliendo al suo interno l’ex senatore Nuccio Cusumano in rotta di collisione da tempo con la sindaca Valenti e voglioso di riciclarsi dai renziani di Italia Viva. Anche qui il candidato andrebbe cercato nel vivaio forzista e non e’ escluso che il candidato venga scelto alla fine, per volontà di chi e’ espressione della corrente piu’ forte del momento.