Politica

La prima candidata a sindaco del M5S a Sciacca votera’ scheda bianca: “Non mi sento rappresentata”

Era stata il primo candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle a Sciacca, docente precaria e grillina della prima ora, si era candidata alle amministrative del cinque maggio del 2012 riportando circa 2000 voti, ma oggi di quel “fervore stellato” conserva ben poco tanto che sul proprio profilo Facebook dopo vari post molto critici sul leader del Movimento, Luigi Di Maio, annuncia che voterà scheda bianca.

“Arrivati a questo punto – scrive sul social, Emma Giannì –  vi rivelo ciò che medito da tempo. Mi sono presa del tempo per valutare, ma adesso basta. Il mio voto non lo regalo a nessuno perchè nessuno merita la mia fiducia. La politica del meno peggio non mi appartiene, mi sembrerebbe di sottostare più ad un sottile ricatto da parte di questa politica che tratta gli elettori peggio di un mocio. SCHEDA BIANCA, che si capisca che non è disaffezione alla politica e/o pigrizia di uscire ed andare a votare ma il non sentirsi rappresentati. AMEN”.

I malcontenti della grillina Giannì verso il Movimento non si sono palesati soltanto nell’ultimo periodo e non sempre come in questo caso in maniera del tutto autonoma. Infatti, insieme al gruppo più datato, in termini di adesione ai pentastellati, più volte aveva acceso la contestazione verso le scelte operate dalla base locale portando talvolta ad un vero scontro tra i due gruppi presenti a Sciacca, specie a ridosso delle grandi competizioni come durante le ultime elezioni amministrative dello scorso giugno quando i metodi per l’individuazione del candidato sindaco per il Movimento, Domenico Mistretta, sono stati contrastati apertamente dal gruppo che si rifà alla stessa Giannì e a Nino Vitale.

Pare che il recente passaggio delle parlamentarie, votazione online che a Sciacca non è servita per individuare candidati saccensi, mentre il potenziale senatore in corsa al collegio uninominale targato M5S è stato designato dalla base, ha infine consumato l’ultimo passaggio con una base di militanti rimasti sempre più scontenti.

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