L’arresto di Fabrizio La Gaipa, naturalmente, ha generato anche un caso politico. E qui la premessa è d’obbligo: non è giusto, né tanto meno intellettualmente onesto, estendere la eventuale responsabilità di questa vicenda all’intero Movimento 5 Stelle sol perché l’indagato è stato candidato tra le fila pentastellate alle ultime Regionali. Eppure non sembra quasi vero agli avversari politici poter attaccare i grillini. Lo stanno facendo in tanti, anche tra i leader nazionali. Magari utilizzando gli stessi arnesi ai quali, più di una volta, hanno fatto ricorso, a parti invertite, quelli del M5S: quelli applicati ad un giustizialismo a corrente alternata, come sta venendo fuori dal dibattito pubblico. Ma se, come rivela grandangoloagrigento.it, La Gaipa sapeva già prima di candidarsi di essere indagato, pur non aspettandosi ovviamente di venire arrestato, la vicenda è ben più grave di quanto si pensi. Sì, perché, stando a quanto riferito dal giornale online diretto da Franco Castaldo, lo stesso indagato per estorsione aveva riferito al vertice regionale del Movimento 5 Stelle la sua situazione. Tuttavia non è successo niente, La Gaipa è rimasto in lista. I processi si fanno in Tribunale, non sui giornali. Ma a chi, come Giancarlo Cancelleri, ha impostato la campagna elettorale attaccando lo squadrone degli impresentabili, più o meno spalmati in tutte le altre liste, è chiaro che questo episodio non sarà perdonato.