Politica

La verifica politica di Francesca Valenti come “Aspettando Godot”: ma l’azzeramento sembra avvicinarsi

«Se c’è chi pensa che io possa farmi incartare allora vuol dire che non mi conosce». È stato così che, nei giorni scorsi, Francesca Valenti ha commentato l’ipotesi di essersi potuta infilare in una sorta di cul de sac dal quale non riuscirebbe più ad uscire. Resta pacifico che l’attesa dell’esito della verifica politica sta assumendo sempre più i contorni della tragedia beckettiana, dove Godot non corrisponde solo alla parola fine, ma rappresenta, per i suoi assessori, anche la conoscenza del proprio destino. Condizione invero snervante, soprattutto se si pensa che nella commedia di Samuel Beckett Godot non arriva mai. Anzi: non verrà oggi, ma verrà domani. Il sindaco è arrivata a dire che dopo il paventato azzeramento, la squadra assessoriale ha avuto come un singulto di orgoglio che ne avrebbe rilanciato l’entusiasmo. Su impostazione dietrologica si potrebbe immaginare che adesso Francesca Valenti ci abbia ripensato. E invece si sa che non è così. Si sa che è mancato il gioco di squadra, per citare lo stesso primo cittadino. È anche vero però che fino a pochi giorni fa era Ferragosto, e che sembra chiaro che entro la prima decade di settembre le cose avranno un profilo diverso da quello attuale. Di indiscrezioni al momento ne circolano ben poche. Quello che si sa è però che gli azionisti di maggioranza di questa coalizione, ossia Michele Catanzaro e Nuccio Cusumano, avrebbero dato carta bianca a Francesca Valenti per una soluzione a lei gradita, ovviamente nel rispetto degli attuali equilibri, compresa probabilmente la concessione a Sciacca Democratica dell’atteso secondo assessore. La prospettiva finale però non sembra essere cambiata, anzi: si starebbe rafforzando l’ipotesi dell’azzeramento.

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