Sono ore frenetiche nel Partito Democratico per la scelta dei candidature alla Camera e al Senato, sia al Proporzionale, sia al Senato. Decisioni definitive (e non solo dal fronte democratico) sono attese per le prossime ore. Nel frattempo si rincorrono ancora le indiscrezioni. Quelle che riferiscono che la base Dem delle province di Caltanissetta e Agrigento protesta per la posizione di capolista assegnata a Daniela Cardinale (parlamentare uscente ma, soprattutto, figlia dell’ex ministro Totò Cardinale), sotto i riflettori da queste parti c’è, essenzialmente, la mancanza di “seggi blindati” da poter offrire a qualcuno. Al punto tale che Matteo Renzi, come abbiamo già scritto sul nostro giornale, ha chiesto ai deputati regionali eletti appena due mesi e mezzo fa di bere l’amaro calice di una candidatura alle nazionali nei collegi uninominali. Bisognerà capire cosa sarà possibile fare per il (gigantesco) collegio senatoriale, ma la coperta è corta. Troppo corta. E a pagarne le conseguenze potrebbero essere parlamentari che si sono impegnati allo stremo per portare avanti la causa del Pd. È il caso, in provincia di Agrigento, di Maria Iacono, che non avrebbe sufficienti garanzie per potersi giocare la rielezione. A proposito delle possibili candidature nell’uninominale, a Roma il gruppo Renzi-Gentiloni aveva cercato di sondare il terreno per capire se personalità del calibro dell’avvocato Filippo Marciante di Sciacca, o di Daniele Camilleri di Licata, potessero accettare l’investitura per una eventuale candidatura. Un’ipotesi che sarebbe tuttora in piedi. Pare, tuttavia, che non ci sarebbero le condizioni affinché i predetti possano prendere in considerazione un’ipotesi simile.
Ore frenetiche per la scelta delle candidature del Pd alle Politiche. Spunta anche il nome di Filippo Marciante
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