Lo scorso 26 aprile Risoluto.it aveva rivelato che Fabrizio Di Paola stava valutando l’ipotesi di dimettersi anzitempo per tentare ancora una volta la scalata all’Ars. Le nostre indiscrezioni si sono rivelate corrette. Oggi sulla sua pagina Facebook il sindaco ha ammesso di aver preso in considerazione la predetta ipotesi, ma di aver rinunciato. “Ho deciso di rimanere al mio posto”, scrive Di Paola. Ammettendo di avere effettivamente valutato la possibilità di impegnarsi all’interno della Regione Siciliana sui temi del territorio da lui più volte affrontati da sindaco. “Proprio in quella Regione – scrive il sindaco – che ci è stata così ostile in questi anni e le cui colpe qualcuno vorrebbe a tutti i costi far ricadere su di me”. Chiaro, in questo passaggio, il riferimento alle Terme. “Un pensiero che si è dissolto, ancora una volta ho sentito forte il senso del dovere. Sarebbe stato uno strappo troppo traumatico, in questo momento, seppur per poche settimane, lasciare senza una guida il Comune di Sciacca. Si sarebbe imposta la nomina di commissari e, principalmente, non avrei rispettato fino in fondo l’impegno assunto con i miei concittadini, con la mia Città”. Poi, però, Di Paola confessa che di essersi imbattuto in una legge assurda, che impone ai sindaci di città medio grandi, seppure a fine mandato, di doversi dimettere 180 giorni prima delle elezioni per candidarsi. “Un tempo infinito – scrive Di Paola – con troppe variabili e incertezze. “E allora ho deciso: resto al mio posto fino all’ultimo giorno, anche per portare a termine le ultime cose (tra esse il Piano Aro, per una città finalmente più pulita e decorosa, la cui attuazione è stata rallentata da un ricorso). Ho perso un’occasione? Forse. Ma ho la coscienza a posto”.