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Comune di Sciacca

Passaggio al Pd di Termine, reazioni e commenti

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“Il passaggio di Fabio Termine punta a rafforzare l’identità politica di centrosinistra dell’amministrazione comunale di Sciacca”. Sono state le prime parole di Michele Catanzaro dopo la nota stampa del sindaco che nel pomeriggio dell’ultimo dell’anno, ieri, a sorpresa ha comunicato la sua adesione al Pd. Sembrerebbe apparentemente che il passaggio sia avvenuto in un clima disteso e sereno soprattutto a casa dei Dem. La realtà configura ben altro e i retroscena delle ore precedenti raccontano un’altra storia.

Non è un caso che il comunicato di Termine arrivi a poche ore del trentuno dicembre quando la campagna tesseramento avviata dal Pd e’ ormai agli sgoccioli e quel numero di tesserati che il primo cittadino si è portato dietro, non è più un mistero neanche per il Pd locale sebbene faccia fatica ad accettare e comprendere che l’ex leader di Mizzica approdi nei Dem senza il tutoraggio di quel deputato di spessore che Michele Catanzaro rappresenta.

Si racconta che Fabio Termine sia stato invece, presentato ai vertici del partito in un incontro romano da ben altra deputazione siciliana, ovvero referenziato alla Schlein da Giovanni Panepinto, ex deputato regionale e Giuseppe Provenzano, ex vice segretario del partito democratico e ministro e oggi deputato. A dare conferma che l’operazione politica non porta la firma di Catanzaro e’ la stessa nota di Termine che non cita mai il capogruppo del Pd all’Ars ma usa la generalissima espressione “deputazione”. Lo stesso Catanzaro e il resto dell’entourage democratico non sono stati avvisati dell’adesione da quel sindaco con cui condividono il governo della città.
“Il nostro partito – e’ stata nota di benvenuto del segretario provinciale Simone Di Paola e del segretario Giuseppe Palagonia che dapprima avevano scelto di non commentare a tesseramento aperto per poi mettere un punto alla vicenda – è nato per includere, il suo tratto genetico principale si basa sul principio della contaminazione di storie personali, di tradizioni culturali, di percorsi politici, che all’interno del PD trovano il più alto momento di sintesi. Intorno a questa visione abbiamo costruito il governo del partito provinciale e cittadino”.

La decisione di Termine non è solitaria, ma corale. Insieme a lui tesserati in blocco gli assessori “mizzicchini” e quelli che con “espressione vintage” definisce nella nota “tanti amici e compagni”. Resta senza tessera del Pd soltanto il neo assessore Curreri.

Un passaggio quello di ieri destinato ad alimentare ancora strascichi e a tornare prepotente nel dibattito consiliare. Intanto, ieri così ha commentato Giuseppe Catanzaro, il consigliere oggi della DC, ex Mizzica tra i fondatori del movimento giovanile che di fatto, a due anni e mezzo di mandato non esiste piu’, fagocitato dal suo stesso leader: “Una percentuale cospicua di elettori di Mizzica – afferma – non hanno mai votato e mai voteranno per il PD, a tutti i livelli, perché non sono di sinistra o perché si astengono dal voto da anni. Appartenendo a questi, mi sono sottratto anzitempo da questa transumanza democratica che non mi sorprende affatto. Chi pensa che questi elettori siano residuali si accorgerà molto presto dell’errore di calcolo commesso”

“Oggi si è palesato quanto previsto da tempo – commenta Clelia Catanzaro, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale – il sindaco Termine ha gettato la maschera, è chiaro che gli interessi del PD vengono prima di quelli della città e dell’intera comunità”.

“È ormai chiaro – ha invece espresso la sua posizione il consigliere del gruppo misto Raimondi Brucculeri – che la coerenza non è mai stato il punto forte del sindaco Termine, dal mai accordo con il PD, al mai Carnevale alla Perriera.. all’accordo con il PD (e oggi al suo ingresso all’interno del PD) . La mancanza di coerenza si è manifestata soprattutto in tutti quei principi ed ideali enunciati in campagna elettorale, come la trasparenza, la buona amministrazione che purtroppo sono stati completamente disattesi. Ormai rassicurato dall’opposizione che non gli sarà fatta la mozione di sfiducia nei suoi confronti, lancia un OPA al PD di Sciacca dell’onorevole Catanzaro.
L’ingresso nel PD era già nell’aria da parecchio tempo, infatti è da parecchio tempo che questa Città non è amministrata perché il sindaco e la sua amministrazione è in altre faccende affaccendata”.

Queste soltanto le prime reazioni rispetto ad una scelta destinata ad alimentare il dibattito politico.

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