Il via libera per la presidenza del Consiglio Comunale a Pasquale Montalbano è scaturito da una riunione del Partito Democratico nel corso della quale, l’altro contendente per lo scranno più alto di sala Falcone e Borsellino, Simone Di Paola, ha deciso di fare un passo indietro, rinunciando così a quello che era diventato un vero e proprio braccio di ferro. Di Paola, che sarà nominato capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, avrebbe dunque ritirare la sua candidatura allo scopo di evitare ulteriori irrigidimenti, preso atto evidentemente che non c’erano le condizioni perché fosse lui il nuovo presidente del consiglio comunale, e guardando all’unità del partito. Una vicenda che politicamente assume una connotazione significativa, soprattutto perché questa stava rischiando di mettere in difficoltà la maggioranza che sostiene il sindaco Francesca Valenti. A prevalere, dunque, in questa diaspora, è stata la logica dei numeri. Quei numeri che hanno tributato a Pasquale Montalbano un’affermazione piuttosto significativa. Probabilmente, però, all’interno del Partito Democratico, la questione riguardante l’individuazione le migliori equilibri interni, è stata soltanto rimandata alle prossime elezioni regionali e, a questo punto, anche alle provinciali, che come noto sono tornate sotto i riflettori dopo il fallimento della riforma da parte del governo Crocetta.