“Il risultato siciliano è negativo”. Lo ha ammesso poco fa Angelino Alfano, leader di Alternativa Popolare, per il quale la candidatura a presidente di Micari, definita dal ministro degli Esteri persona degna e rispettabilissima, ha risentito della previsione di sconfitta che ha generato una sorta di ballottaggio in una gara che, pure, è a turno unico. Per Alfano si è prodotto una sorta di “voto utile” a favore dei candidati considerati in testa.
La coalizione di liste a sostegno di Fabrizio Micari ha avuto, per Alfano, un risultato dignitoso. “Dentro questa coalizione – ha aggiunto il ministro – noi abbiamo fatto la nostra parte e, nonostante ci dispiacerebbe non entrare all’Ars, rileviamo che la percentuale siciliana è superiore alla soglia di sbarramento nazionale che è del 3 per cento, a differenza di quella regionale che è del 5%”. Alfano aggiunge che non ha portato frutti elettorali il fatto di aver presentato liste pulitissime ed essere rimasti estranei alla polemica sugli “impresentabili”. “Ma – aggiunge Alfano – anche se non abbiamo ottenuto i risultati sperati, non abbiamo rimpianti perché abbiamo fatto la scelta giusta. Da oggi – conclude Alfano – avremo modo di consolidarci laddove abbiamo dimostrato di avere consenso e di organizzarci per colmare i vuoti che queste elezioni hanno evidenziato.