Scioglimento del consiglio comunale di Sciacca, l’associazione De Gasperi: “Sconfitto il principio di rappresentanza democratica della città

Interviene oggi con una nota l’associazione politica “De Gasperi” sullo scioglimento del consiglio comunale di Sciacca, sciolto con decreto del Presidente della Regione Siciliana, in applicazione di una sanzione prevista dal Testo Unico degli Enti locali, a seguito della mancata approvazione da parte del Consiglio comunale di Sciacca del bilancio consuntivo dell’anno 2019.

” La sanzione prevista dalla legge – scrive il presidente Scaduto – dello scioglimento del Consiglio comunale, a causa della mancata approvazione del bilancio consuntivo 2019, priva la città di Sciacca dell’organo politico di indirizzo e di controllo sull’operato del Sindaco e della Giunta, che invece resteranno in carica fino alla scadenza del mandato, salvo improbabili dimissioni da parte del Sindaco. I consiglieri comunali che, votando contro il bilancio consuntivo 2019, hanno determinato lo scioglimento del Consiglio comunale, hanno rivendicato la loro libertà di votare contro un atto di natura finanziaria, di cui però la legge considera obbligatoria l’approvazione, e, così facendo, tali consiglieri hanno fatto venire meno la possibilità di esercitare la loro funzione di rappresentanza politica dei loro elettori in sede istituzionale, nonché la funzione di indirizzo e di controllo dell’intero Consiglio comunale sull’operato del Sindaco e della Giunta per i prossimi 17 mesi, fino al giugno 2022. Dal punto di vista della tranquillità politica , il Sindaco e la Giunta Valenti, potranno, a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale, amministrare senza contraddittorio politico istituzionale e senza il controllo istituzionale del Consiglio comunale. In un certo senso, il Sindaco e la Giunta potranno fare da qui in avanti quello che vogliono, senza però poter più accampare per i prossimi 17 mesi l’alibi di presunti freni ed impedimenti provenienti dai loro oppositori consiliari. Infatti, a differenza del Consiglio comunale che è un organo politico, di discussione e confronto sulle scelte politiche dell’amministrazione comunale, il Commissario, nominato dalla Regione per esercitare i poteri del Consiglio comunale, si limiterà ad un controllo di regolarità formale delle proposte della Giunta comunale”.

“Da questa vicenda – conclude l’associazione – a nostro avviso esce sconfitto il principio di rappresentanza democratica della città, ed il bisogno dei cittadini di Sciacca di vedere risolti i problemi della città con una politica costruttiva da parte di tutti i soggetti politici. Sciacca ha bisogno di una politica concreta, e quindi di persone che, senza arroccarsi in un gioco pirandelliano delle parti, tanto dalla posizione di Sindaco, di assessori, di consiglieri di maggioranza quanto dalla posizione di consiglieri di opposizione, abbiano la cultura ed il metodo politico del dialogo e del confronto per trovare insieme la soluzione ai gravi problemi della città”.

Condividi
Pubblicato da