Politica

Seduta da riconvocare, soffia il vento del dissapore al consiglio comunale di Sciacca

Nonostante la grande attività di ambasceria che il consigliere Fabio Leonte ha esercitato nelle ultime ore, alla fine la seduta in prosecuzione di stasera dopo il venir meno del numero legale di ieri, e’ caduta. Non raggiunto il numero legale necessario dei 2/5 del plenum, ossia dieci presenze. Il segretario generale si e’ fermato a nove nella chiama dei consiglieri: sei di maggioranza e tre di opposizione che segnava la presenza di Filippo Bellanca, Paolo Mandracchia e Ignazio Messina. Assente tra i banchi di maggioranza Daniela Campione poiché fuori sede e a nulla e’ servito richiamare a pochi minuti dall’avvio un sempre distaccato Giuseppe Ambrogio. Tutto da rifare e seduta da riconvocare. Nulla di nuovo affermerebbe qualcuno nel giogo dei ruoli della dialettica politica, eppure qualcosa in sala Falcone- Borsellino sembra essersi definitivamente rotto rispetto a quel clima di consapevolezza tra le due parti in causa. Da un lato una coalizione soccombente sotto la logica dei numeri e una opposizione stretta dalla responsabilità di garantire un’ azione amministrativa non propria. I comunicati stampa per le vicende di agosto e i post social hanno infine, spinto il vento del dissapore che adesso caratterizza l’aria in aula. Perfettamente inutile l’intervento di scuse a fine seduta di ieri sera di Fabio Leonte sull’utilizzo dell’espressione “sciacallaggio politico” e i continui inviti ad abbassare i toni, mentre lo stesso primo cittadino Fabio Termine non sembra esercitare lo stesso indirizzo del navigato consigliere preferendo scegliere la linea dell’attacco – difesa rispetto le richieste dell’opposizione. Gli assestamenti delle prossime ore per capire il ritorno in aula a settembre saranno importanti per stabilire cosa potrà accadere in futuro. La giunta Termine ha bisogno di nuovi innesti per proseguire? Un rimpasto?

Intanto, all’ordine del giorno restano punti rilevanti come l’adesione al centro di committenza per il prosieguo dei progetti del Pnrr e ancora il countdown per il conto consuntivo per evitare l’azione del commissario.

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