È una specie di “calciomercato” quello tuttora in corso in vista della preparazione delle liste per le Regionali del 5 novembre. Con la riduzione del numero dei parlamentari, il collegio provinciale di Agrigento potrà eleggerne appena 6. Una torta assai piccola. Conseguenza: è in corso un vero e proprio “valzer” per un posto nella lista più accreditata per conquistare un seggio (o, per come si sono messe le cose, più probabilmente, appena un “resto”, se si considera che lo scranno “pieno” scatta a chi ottiene almeno il 16,5%, scenario che al momento sembra avvantaggiare solo il Movimento 5 Stelle). Il sistema elettorale è proporzionale puro. Ogni lista dovrà obbligatoriamente garantire la presenza “di genere”, quindi almeno 2 donne (o, ovviamente, in linea teorica, 2 uomini). Le prospettive attuali offrono il più tradizionale della corsa al cavallo vincente, ma anche alla stessa formazione delle liste. La presenza, in talune liste, di candidati forti (in qualche caso fortissimi) sta inducendo altri possibili concorrenti a tirarsi fuori. E, da Agrigento, si cercano saccensi disponibili a mettersi in lista. Naturalmente, con l’unico obiettivo di “usare” i loro voti.
Centrosinistra. Qui la lotta fratricida che si annuncia sarà sicuramente quella interna a Sicilia Futura. A contrapporsi, infatti, in una corsa all’ultima preferenza, saranno gli uscenti Salvatore Cascio e Michele Cimino. Per fare felici entrambi ci vorrebbe solo la vittoria del candidato presidente Fabrizio Micari. In questo caso, infatti, si potrebbe “recuperare” con un posizionamento utile nel “listino”. Nel Partito Democratico non sembrano esserci avversari in grado di contendere la vittoria annunciata dell’uscente Giovanni Panepinto. Da tempo, però, si parla della possibilità che a candidarsi possa essere anche il segretario cittadino Michele Catanzaro. A cui, tuttavia, il partito potrebbe chiedere di transitare nella lista del presidente, quella che sosterrà la candidatura a presidente del rettore Micari. Nella speranza che si possa frantumare la soglia minima di sbarramento del 5%. Lista del presidente dove dovrebbe essere calata l’importante componente che fa capo a Sicilia Democratica di Nuccio Cusumano. Potrebbe venirne fuori un accordo a sostegno di Catanzaro, ma potrebbe anche essere lo stesso Cusumano a candidarsi in prima persona, per tentare di tornare in un’aula parlamentare. C’è anche Ignazio Messina pronto a combattere. Potrebbe confluire nella Lista Micari, con la benedizione di Leoluca Orlando. Così come potrebbe essere un importante candidato (o del Pd o con Micari) anche il sindaco di Menfi Enzo Lotà. Ma nel centrosinistra c’è anche lo spauracchio della Lista del Megafono di Rosario Crocetta. Inevitabile, per Nelli Scilabra, doversi candidare (per la prima volta). C’è infine il caso di Alternativa Popolare di Angelino Alfano. L’uscente Enzo Fontana è pronto a tornare in pista. Candidato certo sarà anche il canicattinese Giancarlo Granata. Per la zona di Sciacca Alfano potrebbe chiedere a Giuseppe Marinello il “sacrificio” di candidarsi. Ma è assai probabile anche un’altra ipotesi, ossia che il candidato di Sciacca possa essere Calogero Bono, sull’onda di una popolarità ancora intensa dopo la sua candidatura alla carica di sindaco. Qui potrebbe inserirsi anche lo stesso sindaco di Santa Margherita di Belice Franco Valenti. Una lista che, dunque, sarebbe piuttosto forte, con il tentativo di giocarsi la partita all’ultima preferenza. Sindaci candidabili che, dunque, sono particolarmente appetibili, come confermano anche altre ipotesi di cui parliamo in seguito.
Centrodestra. A sostenere Nello Musumeci a queste elezioni 2017 ci sarà l’Udc. Lo scudo crociato è oggi nelle mani di Peppe Ruvolo, dopo che Giampiero D’Alia ha fondato i Centristi per la Sicilia, dove si è posizionata Margherita La Rocca Ruvolo. La quale deve decidere in quale lista sarà candidata. Si parla della possibilità che anche lei possa essere una candidata forte (anzi: fortissima) di Alternativa Popolare. Tornando all’Udc, qui si candidano sicuramente l’uscente Gaetano Cani e l’ex sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo. Si sussurra che Ruvolo abbia chiesto a Mario Turturici di candidarsi per uno scranno dell’Ars. Ipotesi che appare difficile, ma non impossibile. In Forza Italia il candidato forte qui è sicuramente Riccardo Gallo. Candidatura che sembra stia scoraggiando altri papabili ad accettare, visto che si tratta di un “top-player”. Dalle parti di Sciacca pare che l’ex consigliere provinciale Nicola Testone sia stato incaricato di trovare un candidato. Difficile, però, che possa trattarsi di una candidatura che eventualmente non sia di servizio. C’è qui anche la formazione degli Autonomisti Mpa. Roberto Di Mauro dovrebbe essere candidato anche nel listino, e in caso di conseguimento del seggio avvantaggerebbe il funzionario dell’Asp Carmelo Pullara. Anche qui si è alla ricerca di un candidato saccense o della zona. Si parla del sindaco di Ribera Carmelo Pace, che potrebbe anche candidarsi nella Lista Musumeci, quella nella quale si candideranno i candidati di estrazione leghista (o di Fratelli d’Italia), che con liste proprie non avrebbero grosse speranze di farcela. Ma qui la candidata di punta è Giusy Savarino, già parlamentare regionale.
Sinistra. Accanto a Claudio Fava i movimenti sono piuttosto intensi. Mdp e Sinistra italiana (ma anche Rifondazione comunista) stanno lavorando alla formazione di liste competitive. Da queste parti si guarda con attenzione alla recente esperienza dell’associazione Mizzica, magari aprendo le porte di una candidatura a qualche suo importante testimonial. Inevitabile pensare a Carmelo Burgio, che in rappresentanza di Possibile! ha partecipato attivamente ai tavoli regionali con Ottavio Navarra in favore dell’unità della Sinistra, e sarà lui domenica prossima a rappresentare il movimento di Pippo Civati all’assemblea di Claudio Fava.
Movimento 5 Stelle. Inutile negarlo: è la lista che, più delle altre, stando ai recenti risultati elettorali e agli attuali sondaggi, avrà la possibilità di conquistare almeno un seggio pieno più un altro con il cosiddetto “resto”. Matteo Mangiacavallo, che è poi l’unico candidato pentastellato certo al momento, ha dunque ottime possibilità di rientrare a Sala d’Ercole. Qui la lista sarà forte perché la possibilità di conquistare un secondo scranno appare piuttosto concreta.