Regionali

Drammatica emergenza idrica, Michele Catanzaro: “Governo impreparato”

“L’emergenza idrica che si registra in tutta la Sicilia, con casi drammatici come quelli che accadono in provincia di Agrigento, richiedono interventi immediati, non solo manifestazioni di ottimismo e tavoli di crisi convocati il 20 giugno”.

Lo dice oggi il capogruppo all’Ars del Pd, Michele Catanzaro, raccogliendo il grido di aiuto che arriva in particolare dalla provincia di Agrigento, dove settori produttivi preziosi come Agricoltura e Turismo vivono ore drammatiche.

“Un tavolo di crisi convocato il 20 giugno è assurdo. C’è una certezza di cui l’area politica di maggioranza deve prendere atto – dice Catanzaro – quella che i governi di centrodestra che da quasi 7 anni hanno in mano le sorti della nostra Isola, non hanno saputo programmare un piano di emergenza immediato in caso di eventi calamitosi come la siccità. Una regione come la Sicilia, ricca di risorse idriche, si è fatta trovare impreparata, senza un piano di approvvigionamento alternativo in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini e delle aziende”.

“E’ vero che gli invasi sono vuoti per la carenza di piogge – continua Catanzaro – ma è anche vero che solo oggi c’è una corsa affannosa a realizzare nuovi pozzi, a rimettere in funzione i dissalatori inutilizzati e in degrado da anni, che in provincia di Agrigento da decenni si perde in mare oltre il 50 per cento dell’acqua erogata a causa delle reti colabrodo. Già un anno fa si prefigurava un 2024 con poche precipitazioni, ma solo pochi giorni fa sono arrivate alla Regione le risorse stanziate dal governo centrale con lo stato di emergenza nazionale. E con questi fondi, difficilmente si potrà tamponare l’emergenza per questa estate. Non c’è tempo – aggiunge Catanzaro – si sta prefigurando un gravissimo danno d’immagine per la Sicilia e per la provincia di Agrigento che con il titolo di Capitale della Cultura 2025 pensava benefici e ricadute positive per il turismo, per l’agricoltura e per l’intero indotto. Governo regionale ancora una volta approssimativo e lontanissimo dai bisogni dei territori”.

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