“Non è vero che, dopo la strage di Capaci, mio padre brindò con lo champagne”. Lo ha detto, durante un’intervista a Le Iene, Maria Concetta Riina, figlia del superboss Totò Riina, morto il mese scorso. “Non posso prendere le distanze da mio padre – dice – perché mio padre ai miei occhi era un’altra persona, non era il mostro che vedete voi, che vede l’Italia intera. È stato un buon padre. E poi penso che ci sono delle cose che in cuor mio non sono state commesse”. “Il problema è che nel momento in cui lo dico vengo attaccata, perché mio padre ha fatto comodo a tante persone – sostiene – si è accollato tante cose che altrimenti avrebbero dovuto accollarsi altri. Era un parafulmine”. “Non lo so se era uno stinco di santo, non lo devo giudicare io, sarà il Signore a giudicarlo, l’ha già giudicato del resto, è morto il 17 novembre. Se non era uno stinco di santo sarà all’Inferno, se lo era starà in Paradiso. Non lo so dove sarà”.