La procura di Ragusa ha chiesto il rinvio a giudizio per 10 persone, indagate per peculato continuato e riciclaggio in concorso, in quanto, a vario titolo, avrebbero creato un ammanco di oltre 1,6 milioni di euro nelle casse della Cooperativa sociale “Il dono”, Onlus con sede a Ragusa, che per un decennio ha fornito assistenza ai numerosi centri di accoglienza per migranti, presenti nella provincia iblea. La richiesta, dopo le denunce della Guardia di Finanza, riguarda ex amministratori e consulenti fiscali. Le indagini sulla gestione economico-finanziaria della Coop hanno permesso di far luce su ”un articolato sistema distrattivo di fondi pubblici: gli amministratori succedutisi nella carica, appartenenti alla stessa famiglia, hanno falsificato i libri sociali, utilizzato fatture per operazioni inesistenti, occultato la maggior parte delle scritture contabili”, dice la Gdf.
Gli amministratori della coop onlus ”Il dono” che si occupava, attraverso convenzioni con enti pubblici, di erogare servizi ai migranti ospitati nel ragusano, utilizzavano carte di credito personali canalizzate su conti correnti intestati alla cooperativa con cui pagavano, ad esempio dice la Guardia di Finanza, polizze vita intestate a loro stessi e anche l’acquisto di un agriturismo. La Gdf ha scoperto omessi pagamenti dei pocket money a favore dei richiedenti asilo e l’indebita annotazione di costi non effettivamente sostenuti. Gli amministratori avevano emesso assegni per un valore complessivo di oltre 250 mila euro tratti dal conto corrente della Onlus, a favore di due commercialisti (anch’essi indagati), non per consulenze sui conti della onlus ma per ”la regia degli illeciti comportamenti finalizzati al peculato”.
Ragusa. Ammanco da 1,6 milioni di euro alle casse di una coop che forniva assistenza ai migranti
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