«Non ero io, non ero in me, non so perché l’ho fatto e sono profondamente pentito». Sarebbe questa la giustificazione data agli inquirenti da Alfio Cardillo, il 26enne arrestato ieri dai carabinieri che ha ammesso davanti al gip di Catania Pietro Currò di avere sequestrato e violentato per alcune ore la dottoressa di 51 anni che era in servizio alla Guardia medica del comune della provincia catanese. Lo riferisce il legale dell’uomo, l’avvocato Luca Sagneri.
«Ha ammesso gli addebiti che gli sono contestati – ha aggiunto l’avvocato -. Ma ha agito in un forte stato di incoscienza». Cardillo avrebbe detto di aver avuto un violento mal di denti e di aver tentato di sedare il dolore bevendo alcolici. Per questo sarebbe andato alla Guardia medica dove la dottoressa gli avrebbe somministrato un antidolorifico per via intramuscolo, ma non ricorderebbe quanto accaduto dopo e in particolare, il momento delle ripetute violenze fino alla fuga della donna in strada.