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Comune di Sciacca

Giovanni Paolo II di Sciacca, Cittadinanzattiva e Tdm sollecitano il ripristino del punto di ascolto

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Cittadinanzattiva Tribunale Diritti del Malato attraverso una nota sollecitano il ripristino del Punto di Ascolto presso l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca.

Nella nota, firmata dalla responsabile Tdm Calogera Piazza e dalla coordinatrice Pierina Di Martino, indirizzata al commissario straordinario Asp di Agrigento, Mario Zappia, al direttore sanitario e al direttore amministrativo si chiede il ripristino “in forza del protocollo d’intesa sottoscritto nel 2006 tra il movimento e l’allora direttore generale dell’ospedale di Sciacca, dott. Marano“, chiedono di tornare ad avere una postazione all’interbo del Giovanni Paolo II.

Tale ripristino – si legge nella nota – ci viene sollecitato dalla segreteria regionale del Movimenti di cui il Tdm Cittadinanzattiva di Sciacca è sezione staccata. Auspichiamo un vostro sollecito intervento richiedendo altresì che i locali adibiti a Punto di Ascolto, che ricordiamo saranno utilizzati anche per dare informazioni all’utenza e per fare da mediatori nelle eventuali controversie tra sanitari e cittadini, siano in front-line, facilmente raggiungibili e privi di barriere architettoniche“.

La responsabile Tdm Piazza e la coordinatrice Di Martino registrano il declino dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca:

«Oggi dobbiamo registrare, con tanta amarezza, che il nostro ospedale è DEA di I livello solo sulla carta. Perché, nonostante l’abnegazione e le competenze professionali del personale sanitario, non ha le risorse umane e strutturali numericamente necessarie per esserlo, inoltre considerato che non si è ancora attivata la ” Stroke Unit”.
Quello che ci preoccupa oltremodo
sono la recenti notizie di abbandono di alcune eccellenze sanitarie. Probabilmente, non potendo espletare con dignità e sicurezza la loro professione, hanno abbandonano il nostro nosocomio per andare in strutture private o in altre province. Inoltre temiamo che il nostro punto di emergenza, così sguarnito, possa mettere in pericolo la salute e la vita dei cittadini.
Bisogna evidenziare che, non avendo più il nostro punto di ascolto all’interno dell’ospedale e non interloquendo più con l’Urp, non riusciamo a conoscere il gradimento dei cittadini in merito ai servizi resi. Sui social e sulla stampa continuamente si leggono proteste per le lunghe attese al P.S., per le liste bloccate dei servizi erogati all’esterno e per la mancanza di posti lett
o».

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