Il Pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento continua ad essere al centro dell’attenzione per il suo direttore. Dopo un mese, il primario ad interim Giuseppe Caramanno ha deciso di tornare a guidare esclusivamente il reparto di Cardiologia. A prendere il suo posto sarà Ignazio Galizia, capo dell’area di emergenza del Giovanni Paolo II” di Sciacca, che svolgerà il ruolo nei due ospedali.
Come si ricorderà non erano mancate le polemiche già in passato quando il responsabile della struttura di emergenza di Ribera era stato spostato al Pronto soccorso di Agrigento. Da allora, il reparto ha attraversato cambiamenti di primario in poche settimane e adesso arriva Galizia.
La situazione è balzata rumorosamente all’attenzione quando il precedente direttore, Sergio Vaccaro, ha rassegnato le dimissioni, accompagnandole con una pesante lettera. La situazione si è ulteriormente complicata quando Giuseppe Spallino ha rifiutato l’offerta per la direzione.
Caramanno ha assunto la direzione del Pronto soccorso alla fine di luglio. Quest’ulteriore nomina non rappresenta una soluzione definitiva, ma solo un’altra tappa di un processo ancora in divenire.
Intanto, per migliorare e potenziare i servizi sanitari, l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento ha recentemente sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Università di Palermo. Grazie a questa collaborazione, diversi medici specializzandi in pediatria avranno la possibilità di perfezionare la propria formazione presso il presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio” di Agrigento, interagendo con il personale del reparto e portando a un aumento quantitativo e qualitativo delle prestazioni offerte.
La convenzione, firmata dal commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia, e dal presidente della Scuola di medicina e chirurgia dell’Università di Palermo, Marcello Ciaccio, prevede che gli specializzandi avranno accesso agli spazi, alle attrezzature e alle risorse strumentali dell’ospedale di Agrigento.
Durante il loro periodo di attività presso il reparto, i medici specializzandi assumeranno progressivamente maggiori responsabilità, soprattutto nell’ultimo anno del loro corso accademico, in base alle competenze acquisite e certificate dal tutor didattico. Questo processo sarà vantaggioso sia per l’Università di Palermo, che potrà offrire ai propri specializzandi spazi e risorse extrauniversitarie per formarsi direttamente sul campo, sia per l’Asp di Agrigento, che potrà contare sull’aiuto degli specializzandi per incrementare ulteriormente i servizi offerti ai pazienti.