La mancanza degli stendardi sulla facciata del Comune di Sciacca continua ad alimentare polemiche. Ieri Fabio Termine ha annunciato che il Comune ha gia’ provveduto all’acquisto e che tra pochi giorni dovrebbero finalmente, tornare al loro posto.
Nonostante le dichiarazioni del primo cittadino, i due consiglieri comunali di opposizione, Maurizio Blo’ e Raimondo Brucculeri, intervengono oggi con una nota sulla vicenda.
“Con crescente stupore e profondo rammarico civico – scrivono i due – constatiamo che Sciacca è ormai l’unico Comune d’Italia in cui l’assenza di bandiere istituzionali è diventata una triste
e inaccettabile normalità.
Da quindici mesi, i pennoni del nostro Municipio restano vuoti, muti testimoni di un’offesa alla Repubblica che grida vendetta al cospetto delle istituzioni e della storia.
Non si tratta di semplice disattenzione. È un danno alla dignità costituzionale.
Il 25 Aprile, giorno in cui l’Italia onora i caduti per la libertà, le aste del Comune, sono rimaste spoglie, come in un paese senza memoria.
Durante il lutto universale per Papa Francesco, è mancato persino quel minimo segno
di pietà istituzionale che ogni altro municipio d’Europa ha garantito.
Mentre piccoli centri come Raffadali e Joppolo Giancaxio mantengono alta la
bandiera nazionale, Sciacca sembra voler sventolare soltanto il vessillo del disinteresse e del degrado.
Questa non è amministrazione. È un oltraggio.
Un oltraggio all’articolo 12 della Costituzione, che definisce il tricolore simbolo della
Repubblica”.
Per i due consiglieri, le giustificazioni addotte finora risultano inaccettabili per un ente pubblico.
“Parlare -aggiungono – i “poche decine di euro” per un simbolo nazionale equivale a misurare in centesimi il valore della Repubblica. E se davvero si trattasse di un importo irrisorio, perché non si è intervenuti in 450 giorni?'”
I due chiedono inoltre, l’esposizione permanente della bandiera italiana, con relativo verbale di
installazione protocollato, la pubblicazione di un rendiconto dettagliato sugli interventi manutentivi
effettuati negli ultimi tre anni, la convocazione urgente del Consiglio Comunale per fornire pubblicamente spiegazioni alla cittadinanza.
“In caso di ulteriore silenzio da parte Sua – concludono – ci vedremo costretti ad agire:
Presenteremo un esposto collettivo alla Corte dei Conti per danno d’immagine arrecato allo Stato.
Avvieremo una sottoscrizione popolare per acquistare le bandiere mancanti esponendole simbolicamente con la scritta: “Donate dai cittadini al Sindaco distratto”.
Organizzeremo una manifestazione pubblica in cui i bambini delle scuole disegneranno il tricolore, trasformando la Sua negligenza in un’occasione di
educazione civica”.