A Sciacca, una nuova polemica investe l’amministrazione comunale: ben 890.000 euro di fondi Pnrr sono stati destinati alla piscina comunale, un’opera incompiuta da oltre 40 anni. I consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò evidenziano come la città avrebbe potuto beneficiare di investimenti più utili e urgenti.
Un progetto fallimentare: 40 anni di ritardi e sprechi
La piscina comunale di Sciacca rappresenta un simbolo di inefficienza amministrativa per i due consiglieri che ricordano: cantieri aperti senza mai arrivare al completamento; milioni già spesi senza restituire alcun servizio ai cittadini; strutture deteriorate dal tempo e dalla mancata manutenzione; nessuna garanzia che l’ultimo finanziamento di 890.000 euro porterà realmente all’apertura della piscina.
Secondo i consiglieri Brucculeri e Blò, questa ennesima spesa alimenta un circolo vizioso di inefficienza, a discapito delle reali esigenze della comunità.
Cosa si poteva fare con 890.000 euro?
Per i due consiglieri si sarebbe potuto puntare su interventi con un impatto immediato per la collettività: riqualificazione di spazi pubblici; ristrutturazione di parchi, piazze e strade per migliorare il decoro urbano;
Bonifica di aree inquinate o abbandonate; miglioramento di edifici pubblici; interventi di efficientamento energetico e sicurezza antisismica per scuole e biblioteche; creazione di centri polifunzionali per giovani, anziani e famiglie. Ed ancora, mobilità sostenibile e servizi sociali; piste ciclabili e miglioramenti nei trasporti pubblici; potenziamento di servizi sociali come asili e centri di aggregazione.