Il Comitato Civico Patrimonio Termale, promotore della manifestazione del 6 marzo scorso, oggi in una nota in cui esprime talune perplessità in merito all’annuncio del governatore Renato Schifani di aver concluso dopo i sopralluoghi dei tecnici regionali, la quantificazione delle donne necessarie per la ristrutturazione dei beni termali saccensi, ribadisce che vuol far parte del tavolo tecnico.
“La comunità locale – si legge nella nota – quella politica e quella civica, è stata infine finora del tutto esclusa del processo consultivo e di confronto che ha contribuito ad orientare il Presidente Schifani in questo breve lasso di tempo, risultando così impossibile fornire quelle indicazioni, suggerimenti e proposte che potrebbero essere utili”.
Il Comitato inoltre, esprime anche talune perplessità circa quanto dichiarato da Schifani.
“La perplessità – scrive il portavoce Nino Porrello – riguarda il rischio che questo improvviso e apprezzabile fervore operativo degli uffici regionali porti a trascurare alcuni aspetti e passaggi a nostro avviso importanti.
Così, ad esempio, desta un certo stupore il fatto che i tecnici regionali siano riusciti in pochissimo tempo ad effettuare una quantificazione di massima delle spese occorrenti per la manutenzione straordinaria dei numerosi immobili, con relativa impiantistica, che compongono il complesso termale. Può essere del tutto attendibile tale quantificazione di massima che è stata fatta?
Le parole del presidente Schifani sembrano poi mostrare un suo personale orientamento, già ben definito, verso la soluzione del Fondo Coesione e Sviluppo, in corso di assegnazione alla Sicilia, quale fonte finanziaria esclusiva o principale a cui fare ricorso per reperire i fondi necessari alla riqualificazione del complesso immobiliare e impiantistico.
Nulla da eccepire, in proposito, ma perché verrebbe esclusa la possibilità di sperimentare la percorribilità del percorso alternativo o integrativo di Cassa Depositi e Prestiti Sgr con il fondo nazionale turismo?
Potrebbe essere opportuno non tralasciare, ma al contrario approfondire, la possibilità di un percorso rappresentato dall’intervento di Cassa Depositi e Prestiti Sgr, che gestisce il Fondo Nazionale per il Turismo, che porterebbe in dote con sé garanzie di trasparenza, di efficienza realizzativa e di sicura expertise nel settore turistico