Sciacca

Sospese le attività della Ortopedia di Sciacca, la Onlus Capurro: “Fatto gravissimo”

Il commissario straordinario dell’Asp di Agrigento Mario Zappia al fine di superare le criticità del area medica dell’Ortopedia nei presidi ospedalieri di Sciacca, Agrigento e Licata, criticità affrontate anche nel corso del vertice di ieri a Palermo con l’assessore alla Sanità, Giovanna Volo, ha disposto oggi una riorganizzazione delle attività aziendali.

Il commissario, in particolare ha disposto la sospensione delle attività in urgenza nell’unità operativa di ortopedia con la centralizzazione delle stesse presso il San Giovanni di Dio nelle ore diurne dalle 8 alle 20 mentre la sospensione in notturna al San Giovanni di Dio, ore 20 – 08, e centralizzazione presso il Centro Hub di riferimento della Rete del Politrauma.

A Licata invece, si precisa nel provvedimento il servizio verrà garantito tramite i due dirigenti medici in servizio. Inoltre, il provvedimento commissariale dispone la pianificazione di una attività ortopedica di elezione presso il presidio ospedaliero di Sciacca da attuarsi almeno una volta a settimana con una equipe medica itinerante da concordare e organizzare con separato provvedimento.

Insomma, Zappia ha messo nero su bianco quanto gia’ era venuto fuori dal vertice con l’assessore di ieri alla presenza della deputazione del territorio concretizzando quelle che erano trapelate come ipotesi.

Quanto disposto da Zappia ha gia’ suscitato le prime reazioni a partire dalla Onlus Capurro che così ha commentato la notizia: “Un provvedimento – scrive il presidente Alessandro Capurro – che suona come una beffa ed una mortificazione che giunge proprio
alcuni giorni dopo che l’Agenas ha inserito il nostro Presidio Ospedaliero tra i top ten a livello nazionale per le attività operatorie dell’Ortopedia e della Cardiologia, Utic ed Emodinamica. Questa disposizione a firma del Commissario straordinario Zappia e del Direttore
Sanitario Cassarà è fortemente penalizzante per l’Ospedale di Sciacca e per tutta la comunità dell’intero vasto comprensorio in quanto costringerà i pazienti a dovere essere trasferiti ad Agrigento”

Secondo la Onlus saccense, a pagare il conto, come ormai spesso accade salatissimo, è l’Ospedale di Sciacca e tutti i cittadini dei vari comuni del territorio anche quando i vari fatti sono conseguenze di
quanto accade negli altri nosocomi della provincia.
“Quanto sta accadendo – prosegue Capurro – è l’ennesima testimonianza della mancanza di attenzione che i vertici dell’ASP hanno nei confronti del Presidio “Ospedaliero Giovanni Paolo II” di Sciacca e di quanto inappropriata sia la collocazione di quest’ultimo all’interno dell’ASP di Agrigento. Un’ASP che è capace di prelevare risorse e professionalità dall’Ospedale di Sciacca per spostarle presso altri ospedali”.

“Dopo la mancata apertura – conclude Capurro – della Neurologia e della relativa Stroke Unit, dopo il
gravissimo ridimensionamento dell’Urologia per insufficienza numerica di personale, dopo l’utilizzo del direttore del Pronto Soccorso di Sciacca dott. Galizia anche presso l’Ospedale di Agrigento, dopo l’utilizzo di numerosi sanitari della Pediatria, della
Ginecologia, della Cardiologia, del Laboratorio Analisi, della Medicina e della Nefrologia dell’Ospedale di Sciacca presso altri Presidi Ospedalieri, adesso assistiamo alla sospensione delle attività dell’Ortopedia perché il suo Direttore, unico medico strutturato rimasto in servizio, è stato trasferito ad Agrigento.
A questo punto il futuro per il Giovanni Paolo II è chiaro e per nulla confortante. L’unica soluzione davvero efficace e duratura per salvare l’Ospedale di Sciacca a nostro avviso è che lo stesso torni ad essere Azienda Ospedaliera autonoma da Agrigento”.

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