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Da pastore ad attore, Gaspare Vitabile adesso sogna il salotto di Barbara D’Urso

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Lo avevamo incontrato esattamente un anno fa, Gaspare Vitabile, il pastore di Sciacca che sognava di fare l’attore. Il tempo al passato è corretto perché quel sogno adesso è diventato realtà grazie al regista Paolo Santangelo e al film “Polifemo’s dreams”, del quale il trentaseienne saccense cresciuto tra i pascoli di San Giorgio, è l’indiscusso protagonista.

Una pellicola quella di Santangelo che apre una finestra su un mondo trascurato, dimenticato o che la società di oggi improntata esclusivamente ai valori del consumismo e dell’ostentazione della ricchezza a tutti i costi non vuol vedere, quel piccolo mondo semplice di Gaspare che racconta il suo passato di bimbo emarginato nella sua diversità solo perché pastore. I suoi approcci fallimentari con le donne. E poi nel docu-film di Santangelo c’è tutta la carica dirompente di Gaspare: mattatore, poeta, comico e fine rumorista che omaggia il desiderato mondo del  cinema con la riproposizione e la citazione delle scene cult dei suoi film preferiti che gli hanno acceso la fantasia, che hanno arricchito la conoscenza di un giovane che non ha potuto studiare perché destinato al gregge del padre.

Gaspare Vitabile è figo perché non ha alcuna paura di mostrarsi a tutti per quello che è, di  far vedere chi è e da dove viene, così come di affermare dove vuole andare: “Sogno quel mondo idilliaco – ha detto ieri sera prima della visione di “Polifemo’s dreams”, in programmazione anche stasera e domani alle 21,30 nell’Arena-Giardino della Badia Grande – vorrei essere ospite di Barbara D’Urso, sogno il mondo dorato della televisione”.

 

 

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