Interviene oggi con una nota stampa l’ex assessore alla cultura del Comune di Sciacca, Salvatore Monte nonché operatore culturale in merito alla mancanza di spazi adatti in città per eventi e spettacoli in inverno.
Una difficoltà sollevata da Risoluto.it ieri con un servizio dopo quanto accaduto per la presentazione del libro di Gino Cecchettin.
“Sciacca continua a distinguersi – scrive Monte – per un costante fermento culturale, alimentato dall’impegno di associazioni culturali, club service, operatori privati e altri soggetti attivi nel territorio”. Eventi e manifestazioni a carattere teatrale, musicale, coreografico e sociale sono frequenti, testimonianza di una comunità vivace e di risorse creative che andrebbero valorizzate in modo sistematico. Tuttavia, questo entusiasmo incontra un ostacolo significativo: la carenza cronica di strutture dedicate. L’assenza di spazi idonei per ospitare spettacoli ed eventi rappresenta un problema strutturale che limita la crescita culturale di Sciacca e ostacola l’impegno delle associazioni locali”.
L’ex amministratore constata che a Sciacca sono numerosi i luoghi inutilizzati o chiusi da anni, nonostante il loro potenziale per ospitare attività culturali.
“Tra questi – aggiunge – spicca il Teatro Popolare, un tempo cuore pulsante della scena artistica locale, ma oggi abbandonato e senza prospettive chiare di riapertura. Lo stesso destino accomuna l’auditorium di San Francesco e la ex chiesa di Santa Margherita, trasformata recentemente (forse) in sala auditorium ma anch’essa inutilizzata. Questi edifici rappresentano un patrimonio culturale prezioso, ma la loro chiusura prolungata è un simbolo della scarsa attenzione verso il settore. Le associazioni, nonostante il loro instancabile impegno, si trovano costrette a elemosinare spazi nei comuni vicini per realizzare le proprie iniziative, una soluzione che, sebbene solidale, non può diventare la norma”.
In questo contesto, secondo Monte, emerge la necessità di un intervento congiunto tra il terzo settore, l’amministrazione comunale e la Regione, proprietaria di parte delle strutture.
“È fondamentale – conclude e propone – restituire alla città gli spazi dedicati allo spettacolo, sia per rispondere alle esigenze delle associazioni locali sia per rilanciare Sciacca come polo culturale della zona.Un primo passo potrebbe essere la convocazione di un incontro del quale mi farò promotore celermente con tutte le realtà culturali del territorio per pianificare azioni mirate e far pressione sugli enti competenti. È tempo che Sciacca torni a guardare al futuro, recuperando i propri spazi e restituendo alla comunità quei luoghi che un tempo erano il fulcro della vita culturale cittadina”.