Tre impianti sportivi della città sono chiusi dallo scorsa settimana a causa del mancato adeguamento delle strutture sportive al termine di scadenza del Decreto Legge 186 che impone la dotazione di dispositivi salvavita in tutti gli impianti. Una situazione che aveva gettato nello sconforto chi a Sciacca opera e pratica sport. I tre impianti senza defibrillatore nonostante molte società sportive usufruiscano delle strutture, sono il campo alternativo “Giuffrè”, lo stadio comunale “Luigi Riccardo Gurrera” e i campi da tennis: tutti di contrada Perriera. La sindaca Francesca Valenti, subito dopo il suo insediamento ha dovuto disporre la chiusura delle tre strutture sportive in attesa di risolvere la problematica legata all’acquisto degli apparecchi. Difficoltà, soprattutto economiche legate alla mancanza di fondi. Dopo una breve ricognizione, la prima cittadina ha potuto constatare la disponibilità per un solo apparecchio.
Ieri, il direttivo dell’associazione “Orazio Capurro – Amore per la vita” ha deliberato la donazione di due defibrillatori da destinare ai due impianti calcistici della città: uno andrà allo stadio comunale, l’altro all’alternativo. Una donazione importante quella dell’associazione che salverà dall’impasse il calcio e lo sport a Sciacca.
L’associazione Capurro non è nuova a questo genere di iniziative, ma a Sciacca si è fatta portatrice della diffusione dei valori e della cultura di prevenzione. In passato, ha già donato dei defibrillatori a diversi istituti scolastici della città: al Liceo Scientifico “Enrico Fermi”, al Liceo Classico “Tommaso Fazello”, all’Istituto alberghiero “Amato Vetrano”, al Liceo Artistico “G.Bonachia” e infine, ha già donato un defibrillatore alle società che operano presso il pallone tenda “Luigi Roccazella”, oltre che un altro apparecchio anche alla Croce Rossa di Sciacca.
L’associazione inoltre, ha deciso che oltre alla donazione dell’apparecchiatura medica, realizzerà un corso di primo soccorso con utilizzo del defibrillatore rivolto ad una rappresentanza di soggetti che frequentano stabilmente le suddette strutture sportive ed a tutti i cittadini interessati.
“Quando abbiamo appreso – scrive il presidente dell’associazione, Alessandro Capurro – la notizia che le strutture sportive erano state tutte chiuse proprio a causa della mancanza del defibrillatore ci siamo subito messi al lavoro. Continuare a tenerle chiuse sarebbe potuto essere un ulteriore colpo di grazia per l’intero mondo sportivo saccense, già in stato di grandissima difficoltà.
Per noi lo sport è un settore molto importante ed in particolare il mondo del calcio perchè il nostro caro Orazio è stato, fino al momento in cui ci ha lasciati, il medico sociale della squadra dello Sciacca Calcio, incarico che ha svolto sempre con particolare dedizione, generosità, passione e professionalità.
Ed è anche proprio grazie ad iniziative come questa che le idee di Orazio continuano a vivere”.