Non e’ solo dare calci ad una palla. Il calcio e’ altro: senso di appartenenza e approccio alla vita. Lo sanno bene Marzia Bucalo, Valentina Ciaccio e Mario Vitabile. Tre ragazzi di Sciacca che vivono, studiano e lavorano a Londra e che abbiamo contattato tra i tanti che vivono nella capitale inglese per farci raccontare come si vive la finale di un europeo quando a sfidarsi sono da un lato, la nazione che ti ha accolto e dall’altra, il Paese dove sei nato. Storie diverse, ma uguali nel loro sentirsi italiani. Sono il volto di una generazione andata altrove per potersi realizzare.
“Gli inglesi sono carichi – racconta Marzia, in Inghilterra dal 2004 – non prendono il trofeo dagli anni ’60. Per loro è più di una partita”.
“Si sentono il trofeo in tasca – commenta ironicamente Mario, doppia cittadinanza e diviso tra lavoro e un master di perfezionamento – ma non hanno sentito gli italiani”. (Ride).
” Io qui sto bene, ho la mia vita – chiarisce Valentina – per me e’ una spaccatura questa partita. Ma il mio cuore e’ italiano completamente”.
Forza Marzia, Mario e Valentina: questa partita e’ anche la vostra. Forza Italia!
