Prestato al ruolo di dirigente (è tuttora commissario straordinario dell’Asp di Trapani), Giovanni Bavetta è un medico, ex primario di ginecologia. E da medico, ad un certo punto, non è più riuscito a stare con le mani in mano. Così ha deciso di indossare di nuovo il camice e andare ad aiutare i suoi colleghi del Pronto soccorso di Castelvetrano, unità operativa già finita sotto i riflettori nei giorni scorsi per il malore occorso all’unico medico in servizio. “Ho solo dato una mano”, si schermisce Bavetta, più o meno sorpreso di tanto clamore, in una fase della vita pubblica in cui normalmente ci sono dirigenti che tendono a minimizzare l’entità dei problemi sollevati. Il problema centrale riguarda le carenze di personale. Le selezioni per le assunzioni a tempo determinato continuano ad andare deserte. Anche perché chi può sceglie incarichi senza scadenza, anche accettando destinazioni lontane dalla terra natia. L’ultimo bando per undici posti (destinati proprio a Castelvetrano) è andato addirittura deserto. Al momento i medici a disposizione sono appena quattro.
Castelvetrano. Il capo dell’Asp (che è medico) indossa il camice e va ad aiutare colleghi del Pronto soccorso
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