Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il nuovo Dpcm in vigore fino al 6 aprile. Il “Dpcm è stato firmato dal presidente del Consiglio pochi minuti fa ed è in vigore dal 6 di marzo al 6 di aprile”.
Lo ha detto ieri sera il ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Le novità più importanti riguardano gli istituti di ogni ordine e grado che saranno obbligati a passare alla didattica a distanza nelle zone rosse e nelle aree del Paese dove l’incidenza dei contagi supera quota 250 ogni 100mila abitanti.
Altra novità la decadenza del divieto di asporto dopo le ore 18 per i bar. Una misura che il presidente dell’Anci Antonio Decaro contesta duramente, sostenendo che così vengono favoriti “gli assembramenti nei luoghi della movida e nei pressi di bar e locali frequentati per lo più dai ragazzi”.
Nelle zone rosse, inoltre, d’ora in poi dovranno chiudere i battenti parrucchieri, barbieri e centri estetici. Proprio come avvenuto nel lockdown nazionale della scorsa primavera. In generale restano confermati il sistema a colori, il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino e, fino al 27 marzo, lo stop agli spostamenti tra Regioni. A partire da quella data, scatteranno nuove riaperture: musei aperti anche il sabato e nei festivi e via libera a teatri e cinema nelle zone gialle (ma solo su prenotazione e con capienza del 25%).
Il nuovo Dpcm istituisce un tavolo di confronto tra ministero, Iss, Comitato tecnico scientifico e Regioni “con il compito di procedere all’eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione del rischio epidemiologico, in considerazione anche delle nuove varianti“.