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Concorso per docente universitario di Fisica e Informatica: saccense dichiarato “non idoneo”. Lui presenta due ricorsi al TAR e li vince

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Abuso di potere, contraddittorietà e mancato approfondimento degli atti. Sono queste, a vario titolo, le ragioni alla base della decisione di due sezioni del TAR del Lazio che hanno entrambi i ricorsi presentati da un fisico e informatico saccense nei confronti del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Ricorsi avanzati allo scopo di contestare il giudizio di merito di non idoneità emesso dalle commissioni esaminatrici dei concorsi per professore universitario di seconda fascia in Fisica applicata, Didattica e Storia della Fisica e per professore universitario di prima e seconda fascia in Informatica.

Per il primo dei due concorsi i giudici amministrativi hanno evidenziato che la Commissione avrebbe dovuto indicare chiaramente le ragioni per cui non ha concesso l’abilitazione al candidato, sebbene questi avesse superato diversi step e fosse in possesso dei tre titoli necessari per la valutazione del curriculum. Insomma: undici pubblicazioni scientifiche ed un brevetto, ancorché considerate coerenti con le tematiche del settore concorsuale, non sono risultate sufficienti, con la conclusione che il candidato è stato considerato inadeguato. Candidato che, però, ha adito le vie legali, avendo ragione e ottenendo il diritto di venire giudicato da un’altra Commissione per l’Abilitazione Scientifica Nazionale. Per il TAR del Lazio la motivazione della dichiarata non idoneità del saccense non può essere considerata idonea né sufficiente, considerato che sono sfuggite le motivazioni che lasciassero comprendere quale sia stato l’iter logico seguito. Sbagliato, per i magistrati del TAR, attribuire un punteggio inferiore alle pubblicazioni che il candidato aveva firmato insieme ad altri autori, posto che la Commissione non poteva conoscere quale ruolo il fisico aveva rivestito.

Per quanto riguarda il secondo concorso, quello per professore di Informatica, il saccense ha contestato la decisione finale sulla sua presunta non idoneità rilevando la violazione della norma in materia di abuso di potere, contraddittorietà e difetto di motivazione. La commissione aveva rilevato la presunta incongruenza dei titoli in possesso del candidato rispetto alla tematica oggetto del concorso ma anche l’ipotetico mancato accertamento di almeno tre dei titoli richiesti per partecipare al concorso in questione. Per i giudici i predetti giudizi sono scaturiti da un evidente mancato approfondimento degli atti da parte dei componenti della Commissione. Ad assistere legalmente il saccense che ha presentato ricorso al TAR sono stati gli avvocati Salvatore Roncone e Giuseppe Segreto.

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