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Comune di Sciacca

Il “giallo” della rete ospedaliera siciliana: tre versioni del documento

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Giornata di grande attesa quella di oggi per la sanità siciliana. Il governo centrale dovrebbe dare il via libera alla rete ospedaliera siciliana, ma le polemiche da quando la rete è stata approvata la scorsa settimana prima alla commissione Salute dell’Ars e e poi dalla giunta, non sono mai cessate.

Le polemiche vedono gli ospedali di Sciacca e Ribera, al centro delle bufere politiche dopo la dura presa di posizione del deputato regionale Totò Cascio che ha definito “porcata” la rete,  che avrebbe finito di fatto, per depotenziare i poli di Ribera e Sciacca. Stesso indirizzo anche per il Comitato per la sanità che ha criticato il piano e alzato il livello di attenzione. Nonostante Alternativa Popolare, capitanata dall’onorevole Giuseppe Marinello, continua a rassicurare sulla bontà del provvedimento.

“Ieri mattina – scrive oggi l’assessore comunale David Emmi –  unitamente al senatore Giuseppe Marinello abbiamo incontrato presso la sede regionale dell’Assessorato alla Sanità, il dirigente generale Ignazio Tozzo per verificare le risultanze della nuova rete ospedaliera. Il Dirigente regionale ha confermato quanto da noi sostenuto nei giorni scorsi, assicurando che l’Unità operativa complessa di Urologia sarà a Sciacca e non a Canicattì e ha ancora una volta confermato che avremo la struttura Complessa di chirurgia generale nel nostro ospedale”.

Ignazio Tozzo, riferisce Alternanza Popolare –  ha dichiarato altresì che si sta già provvedendo alle modifiche del caso.

“Senza voler fare polemica – scrive Emmi di Alternanza Popolare –  con alcuno, consigliamo agli sbandieratori di cattive notizie e di prese d’atto veloci e inconcludenti che hanno il solo scopo di denigrare il lavoro altrui, di evitare interviste e comunicati stampa prima ancora di essere pienamente coscienti del progetto di cui si stanno dissertando”.

E mentre Alternanza Popolare conferma e ribadisce che gli Ospedali di Sciacca/Ribera sono state qualificati come Ospedale di Primo Livello (Spoke) e che dal punto di vista dell’offerta sanitaria il nosocomio di Sciacca non ha avuto nessun declassamento sostanziale, il giallo isolano è presto condito.

Infatti, sindacato Cimo ha denunciato che esistono ben tre diverse versioni del documento: “ Un primo – scrive la sigla sindacale –  inviato ai parlamentari via mail. Un secondo distribuito il giorno della commissione che lo ha votato. Ed un terzo documento deliberato dalla giunta di governo ancora diverso da quello della commissione. È disdicevole giocare sulla pelle di operatori sanitari e malati”.

Anche il M5S ha denunciato il presunto giallo delle “tabelle” chiedendo di poter fare luce sulla doppia versione con una distribuzione diversa dei posti letto.

Intanto anche i manager ci vanno cauti. E così il direttore generale dell’Asp Lucio Ficarra e il direttore sanitario Luigi Lo Bosco, al momento non rilasciano alcuna dichiarazione alla stampa riservandosi di esprimere opinioni soltanto dopo aver visionato il provvedimento definitivo.

Ma le proteste non riguardano soltanto la rete ospedaliera agrigentina. Anche i primari del Villa Sofia, unica struttura declassata da “hub” a “spoke” sono sul piede di guerra accusando il governo regionale di non utilizzare alcuna “ratio” nel nuovo riordino.

Al momento, però soltanto il caos più totale.

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