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Il clamore mediatico su Antonello Nicosia, ma lui si definisce soltanto “un provocatore”…

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Antonello Nicosia e le sue mille facce: educatore, pedagogista, militante dei radicali, difensore dei detenuti e poi le altre. Quelle che i giornali, basandosi sul fermo disposto a suo carico, hanno fatto fatica ad etichettare nel clichè dell’ uomo d’onore, del mafioso, del malavitoso. Ma lui oggi, al giudice delle indagini preliminari, si è presentato rispondendo alle accuse, soltanto come “un provocatore”.

Sono in molti a chiedersi adesso chi sia realmente Antonello Nicosia passato agli onori della cronaca per affermazioni sconcertanti sugli eroi della battaglia alla mafia nelle intercettazioni.

Antonello, ora provocatore, talvolta si definisce perfino “scherzoso” dinnanzi al giudice, di sè sul proprio profilo Facebook dice di essere un conduttore, un produttore televisivo, un ricercatore dell’Università della California, e poi ancora tutto quello che magari voleva essere e che scriveva pure nel curriculum che ha ingannato la parlamentare Giusy Occhionero che stamane, dinnanzi alla Procura di Palermo, ha ammesso di aver sbagliato a fidarsi di lui.

Perchè Antonello è’ credibile in tv nei panni di paladino dei principi costituzionali sulla rieducazione carceraria, è credibile nelle sue belle camicie di lino da ragazzo perbene.

Ma è credibile anche quando nelle intercettazioni impartisce ordini, dispensa consigli e parla di omicidi tessendo le fila di un’organizzazione che fa riferimento al suo “Primo Ministro”, al suo “Santo Matteo” subito.

Nicosia, resta credibile anche quando dinnanzi al gip, si è detto pronto a rispondere ai pubblici ministeri di Palermo. Dopo l’eventuale convalida del fermo su cui lo stesso gip si è riservato, il fascicolo andrà per competenza al giudice di Palermo trattandosi di reati di mafia.

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