Ha incontrato Papa Francesco e prima ancora Papa Giovanni Paolo II, chiedendo loro di non dimenticare la sorella minore: Pietro Orlandi da quel 1983 non ha mai smesso di cercare la sorella Emanuela – scomparsa o quantomeno conoscere i contorni di una vicenda assurdamente misteriosa. Le sue richieste sono state raccolte da Papa Francesco che, per la prima volta, ha avviato un’inchiesta interna in Vaticano.
Questa sera (sabato 24 agosto) alle 21, nella Villa Comunale di Caltabellotta, Pietro Orlandi ne discuterà con Franco Castaldo, nella terza giornata del PACEfest, rassegna curata dai giornalisti Gero Tedesco e Michele Ruvolo che quest’anno è dedicata a “verità sospese”, cold case e casi irrisolti.
La giornata inizierà alle 19.30 con la presentazione di “Domani c’è scuola“: storia e esperienze della preside-coraggio Antonella Di Bartolo che racconta alla scrittrice Monica Broncato, di come passione e determinazione possano far superare sfide impossibili. Alle 20.15 il giornalista e scrittore Gaetano Savatteri (firma della serie di Makari) parlerà con Silvio Schembri, delle protagoniste del libro collettivo “Le Siciliane” [Sellerio] che ritrae alcune delle figure femminili più importanti della storia dell’isola. Voce narrante Ignazio Enrico Marchese. Alle 21, il focus su Emanuela Orlandi, scomparsa misteriosamente più di 40 anni fa a Città del Vaticano. A seguire, l’attore Paolo Macedonio interpreta le storie e i personaggi di “Un fulmine a ciel Sereno“.
Domani, domenica 25 agosto, chiusura con un esperimento interessante, alle 20.30, “Nella mente dell’assassino”: tratteggiare l’identikit psicologico di un killer. Cosa passa nella mente di un assassino su commissione, quale può essere stata la sua formazione, quali le regole, i rituali, i desideri e le paure. Cercheranno di comprenderlo, forti delle rispettive esperienze, il procuratore della Repubblica di Gela, Salvatore Vella, e lo psichiatra forense e divulgatore Fausto D’Alessandro, sollecitati dal direttore artistico della manifestazione, Gero Tedesco. Alle 20.15 per il format #StopFemminicidio, “Non mi dovevo fermare“, intenso monologo di Francesca Licari. Chiudono il festival, dalle 21.30, i QBeta, bando tra le più band più apprezzate del panorama World Music Mediterranea, autori di tante canzoni di successo ormai entrati nell’immaginario collettivo.