Lutto cittadino, grande e commossa partecipazione di tantissima gente, oggi, a Santa Margherita Belice, in occasione dei funerali di Benito Milione.
Il feretro è stato portato a spalla dall’abitazione alla chiesa Madre. La bara è stata accolta da uno scrosciante applauso e dalla grande commozione di quanti hanno conosciuto e apprezzato le doti umane e lavorative di un bravo ragazzo, appassionato e professionale nel suo lavoro di cameriere e sempre cordiale, disponibile e affabile con tutti.
La Chiesa Madre e il sagrato non sono riuscite a contenere i tanti accorsi per l’ultimo commovente saluto a Benito.
Nell’omelia l’arciprete, don Tonino Cilia, ha rimarcato che “si deve essere sempre pronti alla morte terrena, perché non si sa mai quando arriverà. E per questo siamo chiamati tutti a riflettere e a “fermarci”. Si va sempre di fretta, in tutte le azioni della vita. Sempre di fretta e sempre di corsa. Nel lavoro, nelle azioni quotidiane e anche nel percorrere le strade. Andiamo piano sia con le auto e sia con le moto. Queste disgrazie, la perdita di giovani come Raffaele prima e Benito adesso ci devono far riflettere e ci devono per forza insegnare qualcosa”. Poi le parole rivolte ai genitori, al fratello e alla sorella e ai familiari “che porteranno per sempre questo grande dolore. La morte dei propri figli e la cosa più dolorosa e triste che possa capitare”.
Anche i colleghi di lavoro e gli amici hanno ricordato le doti umane e i pregi di un ragazzo educato, solare, affabile e dedito al lavoro. Ricordo e riflessione anche da parte del sindaco, Gaspare Viola.
Al termine della messa scroscianti e ripetuti applausi e il lancio di palloncini per un “arrivederci a Benito”.
Sulla bara è stata posta la maglia della Margheritese ” Benito 7″ riferito al giorno di nascita. La squadra di calcio che Benito seguiva e della quale era grande tifoso. Amava lo sport, il calcio, la formula 1, la moto gp
Lo si vedeva praticare footing nei momenti liberi prima di andare al lavoro nel ristorante dove era punto di riferimento per colleghi e clienti.
Purtroppo, le conseguenze di quel drammatico incidente stradale di fine luglio lo hanno strappato all’affetto dei suoi cari e di tutta la comunità margheritese che oggi ha pianto.
La famiglia del giovane margheritese ha autorizzato la donazione degli organi. Sono stati prelevati il cuore, il fegato e i due reni. Un rene è stato trapiantato a una cinquantenne di Sciacca.
Francesco Sciara