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Comune di Sciacca

L’arresto per omicidio a Ribera, l’indagine non riguarderebbe fatti di droga

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E’ un lavoro frutto di una serie di accertamenti quello che ha portato, a Ribera, all’arresto di Ciro Ruvolo, di 51 anni, agricoltore, per l’omicidio di Mahjoub Aymen, il tunisino di 31 anni ucciso lo scorso 10 febbraio nella via Buoni Amici. Il movente non sarebbe legato a fatti di droga. L’indagato, da parte sua, nel colloquio in carcere con i difensori, “nega ogni circostanza”. Così l’avvocato Aldo Rossi, difensore di Ruvolo assieme al collega Antonio Palmieri.

Subito dopo il delitto i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Sciacca e della tenenza di Ribera hanno avviato le indagini sotto il coordinamento della procura di Sciacca e questo lavoro avrebbe permesso di acquisire, anche attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, gravi indizi a carico dell’arrestato. Le telecamere di videosorveglianza avrebbero svolto un ruolo importante nella vicenda e non soltanto quelle che coprono l’area del centro dove il tunisino è stato ucciso.

Secondo la ricostruzione operata chi ha sparato lo avrebbe fatto dall’interno di un’auto mentre si trovava al volante dalle vettura che in quel frangente non sarebbe stata in movimento.

La procura ha disposto una serie di accertamenti tecnici oltre all’autopsia sul corpo della vittima. Accertamenti sono stati disposti anche su un’auto. Almeno due i colpi di pistola che hanno raggiunto il tunisino che si trovava, intorno alle 20, in quella zona, che è molto frequentata da extracomunitari. L’arma non sarebbe stata rinvenuta.

Mahjoub Aymen era stato coinvolto nell’operazione antidroga “Drive In”, svolta dai carabinieri a Ribera nell’agosto 2021, e poi arrestato, quasi due anni dopo, a marzo del 2023, a Buonfornello, dalla stradale, sempre per droga.

L’indagato ha precedenti in materia di stupefacenti.

Mercoledì 19 febbraio, alle 12, nel carcere di Sciacca, l’interrogatorio di garanzia di Ciro Ruvolo da parte del gip del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, il magistrato che ha disposto la misura cautelare chiesta dal sostituto Alberto Gaiatto che coordina le indagini per l’ufficio guidato dal procuratore facente funzioni, Michele Marrone.

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