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Menfitana condannata per stalking resta ai domiciliari con braccialetto elettronico

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Confermati i domiciliari con braccialetto elettronico e rigettata la richiesta di revoca della misura per C.P., di 40 anni, residente a Menfi, condannata a un anno e 6 mesi per stalking nei confronti di un’assistente sociale del Comune e resistenza a pubblico ufficiale. Lo ha deciso la terza sezione penale della Corte di Appello di Palermo.

La quarantenne avrebbe ritenuto l’assistente sociale responsabile dei provvedimenti adottati dal Tribunale per i Minorenni di Palermo che ha disposto la sospensione della responsabilità genitoriale della stessa nonché il divieto di visita ai figli. L’imputata presso gli uffici del Comune di Menfi avrebbe urlato e proferito frasi minacciose contro l’assistente sociale.

Tutto questo dal dicembre 2022 a pochi giorni prima dell’arresto avvenuto qualche tempo dopo. La difesa, con l’avvocato Calogero Lanzarone, al processo ha sostenuto che la donna andava in municipio per avere notizie dei figli, perché cercava un contatto, e che non avrebbe assunto atteggiamenti minacciosi o tali da potersi configurare il reato di stalking nei confronti dell’assistente sociale.

I giudici hanno ridotto di 2 mesi la pena, rispetto a quella di un anno e 8 mesi disposta in primo grado, concedendo le attenuanti generiche e adesso hanno rigettato la richiesta di revoca della misura cautelare.

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