“Non ho ricevuto una educazione culturale ma ho letto centinaia di libri, sono quindi informato sulle cure, vi prego di poter essere trattato con farmaci e terapie migliori”. Lo avrebbe ripetuto più volte, con toni pacati e cordiali, ai medici, Matteo Messina Denaro, rinchiuso da dieci giorni nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila.
Lo riporta l’agenzia Ansa. Medici e personale penitenziario sono le uniche persone con cui gli è permesso di parlare visto il regime del 41bis. Messina Denaro è in buone condizioni: ha superato i postumi della prima chemio di mantenimento. I medici che lo hanno in cura, quelli dell’equipe guidata dal professor Luciano Mutti, primario oncologo dell’ospedale aquilano, lo avrebbero rassicurato che si stanno seguendo provedutevsll’avanguardia come da protocolli internazionali.