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Naufragio di Porticello, trovati due corpi in una cabina

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Due corpi sarebbero stati individuati all’interno dello yacht “Bayesian”, il veliero affondato lunedì scorso al largo di Porticello, in provincia di Palermo, a mezzo miglio della costa. Secondo quanto si apprende, i corpi non sarebbero ancora stati recuperati.

Gli speleosub li avrebbero intravisti dietro a mobili e materassi in una delle cabine al ponte inferiore della barca. Per recuperarli dovranno essere rimossi gli arredi che bloccano l’intervento dei sommozzatori.

Le ricerche, coordinate dalla Guardia costiera di Palermo, vedono l’impiego di risorse navali, aeree e subacquee. A queste si sono aggiunti ulteriori rinforzi, con un intensificarsi delle indagini subacquee condotte dai nuclei Sub della Guardia costiera di Napoli e Messina.

I sommozzatori stanno ora operando con il supporto di un veicolo subacqueo a controllo remoto, noto come ROV (Remotely Operated Vehicle), capace di raggiungere profondità fino a 300 metri e con un’autonomia operativa tra le sei e le sette ore. Questo avanzato dispositivo, dotato di tecnologia per l’acquisizione di video e immagini dettagliate dei fondali, potrebbe fornire informazioni per ricostruire la dinamica dell’incidente, nell’ambito dell’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese.

Questa mattina si è tenuto un briefing tra i vigili del fuoco, la Capitaneria di porto e vari tecnici e ingegneri coinvolti nelle operazioni, per fare il punto sulla situazione. Le immersioni dei sub sono riprese subito dopo la riunione.

Il relitto dello yacht, appartenente al magnate britannico Mike Lynch, che figura tra i dispersi insieme alla figlia Hannah, al presidente di Morgan Stanley International Jonathan Bloomer, sua moglie, e l’avvocato americano Christopher Morvillo con la consorte. Lo yacht giace ora sulla fiancata di dritta a una profondità di circa 50 metri. Una prima ispezione esterna del relitto non avrebbe rilevato falle nello scafo, e l’albero maestro in alluminio, alto 75 metri, sarebbe integro.

Particolare attenzione è stata rivolta alla grande deriva mobile dell’imbarcazione, parzialmente sollevata al momento dell’incidente poiché lo yacht si trovava in rada. Il sollevamento della deriva, che normalmente assicura stabilità all’imbarcazione, potrebbe aver contribuito al rapido affondamento del veliero, avvenuto, secondo alcune riprese video del litorale, nel giro di un minuto.

Nel frattempo, i sommozzatori, che ieri sono riusciti ad aprirsi un varco nello scafo, avrebbero ispezionato la cabina armatoriale senza esito. Ora proseguono con l’ispezione delle cabine passeggeri. L’operazione è particolarmente complessa a causa del tempo limitato a disposizione per le immersioni, circa 12 minuti tra discesa e risalita, dovuto alle necessità di decompressione.

Le speranze di trovare sopravvissuti sono ormai esigue, ma i familiari si attaccano a qualsiasi speranza, anche la più improbabile, come quella che all’interno dell’imbarcazione si sia creata “una bolla d’aria” che potrebbe aver salvato le vite dei loro congiunti. Lo riportano i media britannici, riprendendo un’ipotesi evocata come possibile nelle loro ricostruzioni dai “soccorritori italiani”.

Jeremy Bloomer, fratello di uno dei dispersi, ha dichiarato alla Bbc di non voler rinunciare alla speranza fino al recupero dei corpi. “Potrebbero essersi formate sacche d’aria, ma non lo sappiamo. Per questo è ancora tempo di aspettare e sperare, tenendo le dita incrociate”, ha affermato Bloomer.

Parallelamente alle operazioni di ricerca, proseguono gli interrogatori dei sopravvissuti. Ieri, il comandante del “Bayesian”, James Catfield, sarebbe stato interrogato per oltre due ore dai magistrati della Procura di Termini Imerese. L’interrogatorio, volto a ricostruire le fasi dell’affondamento e ad acquisire dettagli tecnici, è parte dell’inchiesta avviata sul naufragio. Gli interrogatori dei sopravvissuti, ospitati presso il resort Domina-Zagarella, proseguiranno anche oggi.

Cristian Ruvanzeri
Cristian Ruvanzeri
Studia comunicazione, pubblicità e marketing all’Università di Palermo. Nel 2022 entra a far parte della redazione di Risoluto. Oltre a scrivere articoli, assume il ruolo di content creator. È iscritto all’Associazione Nazionale Social Media Manager.

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