Una lunga lettera da parte di Raffaella Osso per annunciare le dimissioni da presidente dell’associazione “Pro San Giorgio” dopo avere fatto un elenco dei problemi posti, a cavallo tra le amministrazioni Di Paola e Valenti, che non hanno trovato soluzione. Nessuna risposta a quella che definisce “Emergenza San Giorgio”.
L’elenco parte dalla “proposta del Baratto Amministrativo alle cessione volontaria delle aree della maggior parte dei frontisti del lungomare”.
“L’anno in corso – scrive Raffaella Osso – avrebbe dovuto “partorire” la svolta, grazie all’utilizzo di una somma prossima ai 100,000 euro che, per quasi un anno, ha alimentato la speranza di vedere il cambiamento, ovvero la sistemazione del lungomare come dovrebbe essere in una città di mare di un Paese civile. Per tutta risposta il Comune si è limitato a spargere in alcuni tratti, del materiale inerte che da subito, col transito delle autovetture, si è trasformato in polvere a danno di persone e cose. Le continue richieste di una scaletta di accesso all’arenile e di una pedana per i diversamente abili e normodotati ma con difficoltà motorie, non hanno avuto riscontro e lo stesso dicasi per richieste minori che non hanno trovato risposte. Ancora oggi non vi è sicurezza all’ingresso della località per segnaletica inadeguata, mancanza di illuminazione e soprattutto di una corsia di decelerazione. Non sono di certo mancati gli appelli al Comune e all’Anas. Le strade di accesso al mare, note per il generale dissesto, intese come private ma di pubblica utilità e la via San Giorgio, ex Regia Trazzera, di proprietà del Comune, non sono state attenzionate neppure a seguito di ben due alluvioni degli anni precedenti che hanno letteralmente impedito ai proprietari di entrare in casa. A nulla sono valsi gli appelli rivolti al Comune e alla Protezione Civile per ottenere aiuti per la sistemazione delle strade che, dopo un’approssimata manutenzione a carico dei residenti, sono inesorabilmente destinate allo sbarramento veicolare, con solo passaggio pedonale come già avvenuto in qualche caso. Di recente è il rinnovamento delle targhe viarie rese illeggibili dal tempo e a totale carico dell’Associazione che, contestualmente ha ritenuto opportuno assegnare il toponimo “ Via Makauda” alla strada che dalla SS 115 da accesso al mare attraversando il villaggio Tranchina. Di certo non è mancata richiesta alla pubblica amministrazione di provvedere a sue spese al rinnovamento della toponomastica, intervento anche questo puntualmente disatteso”.
A tutto ciò si aggiunge il problema dei rifiuti “che quest’anno – scrive Raffaella Osso – ha toccato l’apice, causando disagi e tanta confusione all’intera Comunità e ai turisti provenienti da tutta Italia e dall’estero. Non sono di certo mancate le sollecitazioni ad adottare il porta a porta o a mantenere i cassonetti in prossimità di San Giorgio, in un’area comunale più volte soggetta a sopralluoghi da parte dei tecnici e che, in presenza delle telecamere di sorveglianza, avrebbe fornito un servizio più vivibile alla Comunità di San Giorgio, anziché costringerla a prendere l’auto e percorrere tra andata e ritorno ben sei km . Le discariche in zona Lumia ed altrove sono state il risultato di scelte sbagliate. Tutto questo ed altro ancora è responsabile del senso di totale sfiducia dei cittadini che, abbandonati a se stessi, non credono più nelle Istituzioni”.
“Lottare contro i mulini a vento – conclude Raffaella Osso – è solo uno spreco di energia e tempo. Concludo con un aneddoto: “Ritirarsi non è scappare e restare non è un’azione saggia, quando c’è più ragione di temere che di sperare””.