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Comune di Sciacca

Di Paola vuol riaprire il Cansalamone prima delle elezioni.Turturici: “Dopo 3 anni? Cosa è cambiato?”

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Dopo l’addio del professor Pasquale Mancuso, il luminare dell’ingegneria che, pur di non dire sì alla riapertura del ponte Cansalamone ha preferito rinunciare al suo rapporto contrattuale col Comune di Sciacca, l’Amministrazione Di Paola vuol trovare un altro professionista il quale, valutando naturalmente le condizioni statiche e sismiche del viadotto, possa assumersi la responsabilità di dichiarare la struttura non pericolosa e agibile agli automezzi. Ragionevolmente, l’obiettivo del bando pubblicato stamattina, volto alla selezione di un ingegnere o di un architetto di comprovata esperienza, è quello di ottenere il via libera ad un ritorno del traffico su quella campata, almeno a senso unico alternato. Costo dell’operazione: 40 mila euro. Il tutto, ovviamente, nelle more che sia materialmente disponibile il finanziamento di quasi tre milioni di euro per un intervento infrastrutturale definitivo sul ponte. Fondi, questi, previsti nell’ambito del Patto per la Sicilia, promosso dal precedente governo Renzi.

Sul piano politico è di tutta evidenza come Fabrizio Di Paola voglia consegnare alla città almeno questo risultato, come iniziativa visibile, da “toccare con mano”, prima di chiudere la sua esperienza di sindaco di Sciacca. A livello informale nel recente passato c’è stato qualche professionista che, da un’analisi sommaria del pilone dichiarato pericolante dal professor Mancuso, avrebbe detto che l’ipotesi di una riapertura del viadotto non era irrealizzabile.

Ai sensi del bando è possibile presentare domanda entro il 28 marzo. Ma è la tempistica di questa operazione che oggi è argomento di polemica. Mario Turturici, infatti, torna a domandare all’Amministrazione cosa sia cambiato in ordine alla pericolosità del ponte, e perché, dunque, proprio adesso, dopo tre anni di disagi per i cittadini, impossiblitati a raggiungere comodamente le zone Foggia e San Marco, si sia improvvisamente deciso di fare qualcosa di concreto per la sua riapertura. Turturici non lo dice, ma è fin troppo chiaro il suo sospetto di un’operazione che potrebbe essere materia da campagna elettorale. Col rischio che, in una rinnovata consacrazione da corsi e ricorsi storici, la prima cosa che farà la prossima amministrazione sarà quella di chiudere di nuovo il ponte Cansalamone.

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