Si è aperta dinanzi al gup del Tribunale di Palermo, Carmen Salustro, l’udienza per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Dda nell’ambito del procedimento su presunte infiltrazioni mafiose in appalti pubblici. Le difese dei tre saccensi per i quali la Dda di Palermo chiede il rinvio a giudizio per associazione mafiosa sostengono che ci sono attività svolte fuori dal periodo delle indagini e hanno avanzato, in sede di udienza preliminare, un’eccezione per la inutilizzabilità degli atti. Gli indagati per associazione mafiosa sono Domenico Friscia, di 61 anni, Giuseppe Marciante, di 37, e Michele Russo, di 45 anni, tutti di Sciacca.
A Friscia si contesta di avere promosso, diretto e organizzato la famiglia mafiosa di Sciacca. Secondo quanto emerso dalle indagini, svolte dal nucleo di polizia economico-finanziaria del Gico di Palermo, con l’ausilio della Compagnia di Sciacca, “il dato complessivo che emerge è la persistente capacità d’infiltrazione e di condizionamento del tessuto socio-economico del territorio”.
Il giudice ha rinviato l’udienza al 4 aprile per decidere sull’eccezione avanzata dalle difese e anche sulle produzioni documentali.
Richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata nell’ambito dello stesso procedimento anche per Maurizio Costa, 64 anni, ex dirigente della Protezione civile, indagato per corruzione e falso. Chiesto il rinvio a giudizio anche per Vittorio Di Natale, 49 anni, insegnante, ex consigliere comunale di Sciacca e candidato non eletto alle amministrative del 2022, e Rosario Catanzaro, 65 anni, di Sciacca. I due sono indagati per scambio elettorale politico-mafioso. Infine, viene chiesto il rinvio a giudizio per favoreggiamento per Michele Galluzzo, di 52 anni, e Antonina Friscia, di 79, entrambi di Sciacca.
Al termine dell’udienza del 4 aprile il giudice, con ogni probabilità, fisserà un calendario per decidere su richieste di giudizio abbreviato e per la discussione.